È una festa di gioventù, quella in cui metà dei partecipanti ha un’età media di quindici anni. Ma questo riguarda gli esseri umani, perché il discorso cambia molto se si parla di automobili: una su due, in Sardegna, nel 2021 aveva proprio quell’età media, il che significa che molte sono anche assai più vetuste. E tre lustri, per un’auto, sono davvero tanti: tecnologie vecchie, consumi alti in un’epoca in cui il prezzo della benzina si avvicina a quello del profumo e, per non guastare, anche quel tocco di motore assai più inquinante per completare il quadro.

Siamo anziani, in Sardegna, e questo vale per l’anagrafe che si tiene nei Municipi ma anche per il Pra, il Pubblico registro automobilistico, doppione tutto italiano della Motorizzazione civile che altrove, da sola, cura proprietà e targhe dei veicoli. Secondo un’indagine del Centro studi di Autoscout24 sulla base dei dati dell’Aci (e quindi del Pra), nel 2021 – cioè l’ultima annata intera di cui abbiamo i dati - in Sardegna sono più che raddoppiate le auto ibride ed elettriche in circolazione: si registra un +111,6%: nel 2020 erano 7.675, nel ’21 sono arrivate a 16.243. Il rovescio della medaglia è che nello stesso 2021 circolavano nell’Isola 98.589 mezzi Euro 0 (praticamente, “preistorici”) e 369.581 Euro 3 o inferiore, pari al 33,9% del totale. Insomma, un veicolo su tre guidato dai sardi è stravecchio, inquinante e goloso di benzina o gasolio, considerato che quelli nuovi sono Euro 6-d.

Le politiche per rinnovare il parco auto circolante non sono ancora sufficienti e, considerati i consumi assai più alti dei motori vetusti, con la crisi dei prezzi di gas e carburanti legata all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, far cambiare l’auto a chi ne ha una molto vecchia diventa non solo una sua esigenza personale, ma anche dell’intero Paese. Tutto questo, tacendo del vantaggio ecologico di avere in giro auto Euro 6 al posto delle Euro 0. Delle circa 1.089.000 auto in circolazione, quelle ibride o solo elettriche rappresentano appena l’1,5%, e quelle senza motore a scoppio (elettriche “pure”) sono allo 0,2%: la scarsità di colonnine di ricarica, certo, non aiuta, così come non lo fa l’attesa per la ricarica elettrica.

Certo, anche le auto con motori alimentati con combustibili fossili, di ultima generazione, hanno un impatto assai ridotto per quanto riguarda le emissioni e consumano assai di meno. Ma quelle sotto l’Euro 3 raggiungono il 44,7%, e sono proprio quelle che hanno quindici anni o più: i proprietari spendono un sacco di soldi in carburante e la Sardegna s’inquina. Non è un bell’affare, da qualunque parte lo si guardi.

Serve dunque un rinnovo radicale del parco auto circolante nell’Isola, ma neanche i contributi per la rottamazione dei veicoli più vetusti riescono ad accelerare adeguatamente la sostituzione di mezzi vetusti con quelli più moderni e meno inquinanti. Il problema è anche legato al fatto che i mezzi ibridi o elettrici costano due o tre migliaia di euro in più rispetto a quelli con motorizzazioni a scoppio, e spesso chi compra un’auto nuova brucia tutti i risparmi per l’anticipo e affronta una rateazione assai lunga nel tempo. Certo, poi ogni mese si risparmia molto in termini di spesa al distributore di carburante, ma comunque serve un capitale iniziale non indifferente.

L’Italia si affida ormai ai contributi per la rottamazione e anche al fatto che il mercato dell’usato recente si sviluppa sempre di più, anche su Internet: secondo le rilevazioni di Autoscout24, il 58% delle auto usate in vendita è classificata Euro 6 (la classe attuale) e il 60% hanno meno di cinque anni di vita.

Osservando i dati per province, si scopre che nell’Area metropolitana di Cagliari c’è il tasso più alto di auto ibride o elettriche in tutta la Sardegna: sono il 2,3% di quelle che circolano nelle strade. Decisamente più bassa la percentuale di auto poco inquinanti nella provincia di Sassari, attestata all’1,5, mentre le province di Nuoro e del Sud Sardegna si attestano sull’1,1%. Fa un po’ peggio Oristano, con lo 0,9%.

C’è poi l’altra classifica, quelle delle auto più vecchie e inquinanti, dove essere all’ultimo posto è un merito. Al primo, quindi “maglia nera”, c’è la provincia di Nuoro: in Sardegna, è quella che ha la più alta percentuale di mezzi meno green, cioè dall’Euro 3 in giù: è del 43.4% sul totale del parco auto circolante nel Nuorese. Fa appena meglio Oristano, comunque penultima, con il 36,1% di mezzi circolanti Euro 3 o inferiore. Terzo posto in senso negativo per il Sud Sardegna con il 34,9%, poi Sassari con il 32,6% e infine Cagliari con il 28,8%. La media sarda è del 33,9%, quindi un mezzo circolante su tre è Euro 0, Euro 1, Euro 2 o Euro 3.

«La nostra analisi», commenta Sergio Lanfranchi, del Centro studi Autoscout24, «conferma che in Italia il parco di mezzi circolanti continua a essere datato, quindi è poco sicuro e inquinante. Ci sono stati piccoli passi in avanti, legati alla maggiore diffusione di auto elettriche o ibride, ma con questi ritmi saranno necessari anni per avere un rinnovo importante e significativo». Il Piano B per un rinnovo che non c’è (nel senso che c’è solo in parte) è proprio il mercato dell’usato recente, spinto dalle piattaforme sul web e, in particolare, sui marketplace (negozi su Internet): ce ne sono per tutti i gusti e per tutte le tasche, di auto usate disponibili in quei giganteschi negozi digitali, e cominciano a trovarsi anche le auto ibride ed elettriche usate. Si spende un po’, certo, ma assai meno di un “nuovo”. E si risparmia da subito con il carburante: pure parecchio.

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