Un autunno di grandi mostre
Dalla grande esposizione dedicata a Henri Cartier-Bresson fino alle monografiche su Munch e Ligabue e sui pittori umbri di Medioevo e RinascimentoSarà un autunno di mostre importanti, che vedranno in qualche modo anche l’Isola protagonista.
È il caso della mostra dedicata a Henri Cartier-Bresson, uno dei più famosi fotografi dell’era moderna: le sue immagini dedicate alle grandi città ma anche alla natura e alle tradizioni, tra cui quelle della Sardegna (oltre che di Abruzzo, Basilicata e Sud d’Italia), saranno al centro di una esposizione che si aprirà a Rovigo (Palazzo Roverella) dal 28 settembre al 26 gennaio: al centro degli scatti l’Italia del dopoguerra e il racconto di un Paese che si riprendeva dopo il secondo conflitto mondiale. Il centro veneto dedica così una nuova mostra a un altro giganti della fotografia contemporanea dopo Robert Doisneau, Tina Modotti e Robert Capa. Peraltro, le immagini di quest’ultimo, dalla storica fotografia del “Milizano” durante la guerra civile spagnola, a quelle dello sbarco in Normandia e della conquista alleata della Sicilia nel 1943, continueranno a essere ammirate al Palazzo di città di Cagliari fino al 6 ottobre. Proprio Cartier-Bresson e Capa furono, nel 1947, tra i fondatori dell’agenzia Magnum, un pezzo di storia della fotografia giornalistica mondiale.
La monografica dedicata a Henri Cartier Bresson è stata realizzata in collaborazione con la Fondazione parigina che porta il nome del celebre fotografo, la Fondazione Camera (Centro italiano per la fotografia) di Torino, e sarà curata da Clement Cheroux e Walter Guadagnini, direttori dei due enti. L’idea che ha mosso i due curatori è quella di raccontare l’attività del celebre fotografo attraverso 200 immagini e documenti (riviste, giornali, lettere, libri) che descrivono il suo percorso dal primo viaggio italiano, avvenuto negli anni Trenta, insieme al suo amico André Pieyre de Mandiargues, poeta e scrittore, e la sua compagna, la pittrice Leonor Fini. Successivamente, negli anni Cinquanta, Henri Cartier-Bresson, tornò in Italia, visitando l’Abruzzo e la Lucania, luoghi dove tradizione e modernità trovarono terreno di scontro tra povertà e cambiamenti. In questo quadro, un punto di riferimento per il fotografo fu anche Carlo Levi, autore di romanzi che hanno segnato un filone narrativo dedicato al Sud d’Italia. Cartier-Bresson si dedicò al nostro Paese a più riprese in quegli anni fino ai due decenni successivi, realizzando grandi reportage per le riviste illustrate dell’epoca. Al centro delle sue immagini Roma, Napoli, Venezia, Ischia, ma anche la Sardegna della quale raccontò con le sue foto usi e costumi degli abitanti dell’epoca. Fino agli anni Settanta, dunque, Cartier-Bresson continuò a raccontare l’Italia che diventava un Paese industriale attraverso le immagini della Olivetti o dell’Alfa Romeo, oltre che del Sud dove ancora le grandi fabbriche facevano il loro ingresso nel mondo produttivo trasformando il tessuto sociale del Paese.
Le altre mostre
L’autunno sarà ricco anche di mostre che hanno al centro grandi pittori come Munch, Monet, Renoir e Delacroix. Il malessere esistenziale e le sue inquietudini saranno infatti oggetto dell’esposizione dedicata a Edvard Munch, che dopo circa 40 anni, torna a Milano in una grande mostra allestita a Palazzo reale che si aprirà il 14 settembre e andrà avanti fino al 26 gennaio. Il titolo è già un programma: “Il grido interiore”. L’esposizione è curata da Patricia G. Berman e mette insieme cento opere dell’artista considerato un precursore dell’Espressionismo e uno dei più grandi esponenti simbolisti dell’Ottocento, prestate eccezionalmente dal Munch Museum di Oslo.
La Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo in provincia di Parma aprirà invece una grande mostra che, a partire dal 14 settembre, metterà insieme 150 opere di Salvador Dalì, René Magritte, Max Ernst, Joan Mirò, Marcel Duchamp, Man Ray, Yves Tanguy, Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Enrico Baj, Fabrizio Clerici e Leonor Fini, solo per citarne alcuni. L’esposizione andrà avanti fino al 15 dicembre, “Il Surrealismo e l’Italia”, sarà il titolo, ed è curata da Alice Ensabella, Alessandro Nigro e Stefano Roffi.
Gli inediti di Ligabue
Bologna, poi, ospiterà un’antologica con circa cento opere, tra cui paesaggi, fiere, scene di vita quotidiana, di Antonio Ligabue. La mostra aprirà a Palazzo Albergati il 21 settembre e andrà avanti fino al 30 marzo. Curata da Francesco Negri e Francesca Villanti, mostrerà al pubblico parecchi inediti, oltre a un album di disegni, perduto e poi ritrovato di recente, che Ligabue realizzò mentre soggiornava alla locanda “La croce bianca”, gestita dalla famosa Cesarina, l’amore platonico della sua vita.
A Perugia “L’età dell’oro” metterà invece in mostra i capolavori della Galleria nazionale dell’Umbria che incontrano l’arte contemporanea. L’esposizione, curata da Alessandra Mammì, Veruska Picchiarelli e Carla Scagliosi, sarà allestita alla Galleria nazionale dell’Umbria dal 25 ottobre al 19 gennaio e vedrà uno straordinario dialogo tra autori del passato, come Duccio di Boninsegna, Gentile da Fabriano, Taddeo di Bartolo, Niccolò di Liberatore, Bernardino di Mariotto, Bartolomeo Caporali e maestri contemporanei come Alberto Burri, Mario Ceroli, Gino De Dominicis e Jannis Kounellis, fino a Andy Warhol e Yves Klein.
Infine, dal primo dicembre e fino al 2 giugno, il Museo dell’Ara Pacis a Roma ospiterà la grande retrospettiva dedicata a Franco Fontana, per delineare l’intera carriera artistica del fotografo modenese, con l’idea di ripercorrerne 60 anni di vita e lavoro.