Sorpresa: Cagliari si scopre una città inquinata. Smog e polveri sottili continuano a depositarsi nell'aria e non basta più il Maestrale a cacciarle tutti: nel capoluogo, rivela la nuova indagine di Legambiente che ha monitorato la sostenibilità ambientale elaborando i dati delle tre centraline del Comune posizionate in via Cadello, viale Ciusa e Tuvixeddu, si è registrato un livello di Pm10 pari a 24 microgrammi per metro cubo, mentre la soglia di sicurezza fissata dall'Oms è di 20 (l’Unione europea, invece, fissa la soglia a 50). Non siamo ai livelli di città storicamente inquinate come Roma, Milano o Torino, ma la nuova rilevazione degli ambientalisti che pone Cagliari accanto a città come Bergamo deve suonare comunque come un campanello d’allarme. “Meno male che a Cagliari soffia sempre il Maestrale”, dice Ahmed Naciri, presidente di Legambiente Cagliari, “altrimenti avremmo gli stessi valori di una città della Pianura Padana”.

Traffico e sicurezza

A spingere il capoluogo nella “lista nera” delle città inquinate è il nuovo parametro preso come riferimento da Legambiente. «Fino a un anno fa, tutti gli studi utilizzavano la soglia di Pm10 indicata dall'Ue», 50 microgrammi al metro cubo, «che poneva Cagliari al di sotto del livello di guardia. Da quando è scoppiata la pandemia, l'attenzione per la salute è maggiore e da qui la scelta di utilizzare criteri più stringenti», dice ancora Naciri. Detto questo, smog e traffico restano due grandi problemi: in città entrano ogni giorno tra 150 e 170 mila veicoli (ogni 100 abitanti, 65 sono proprietari di un veicolo) e il congestionamento del traffico fa schizzare il livello di Pm10. Ma un altro fatore pesa sui livelli di inquinamento di Cagliari: le navi da crociera. “Quando arrivano in porto, infatti, non spengono mai i motori per tutta la durata della sosta”, che di solito dura almeno una mezza giornata, “perché se lo facessero rimarrebbero senza illuminazione all’interno. Stiamo studiando per capire quale effetto può avere sull’inquinamento atmosferico, ma in qualche modo è certo che questa prassi contribuisca a sollevare i livelli di Pm10”, spiega ancora Naciri. Che poi aggiunge: “L'invito che facciamo all’amministrazione è sempre lo stesso da anni, ovvero quello di realizzare una mobilità sostenibile, capace di ridurre sensibilmente il numero delle auto in città”, spiega ancora Naciri. Come? “Per esempio realizzando quei parcheggi di scambio nei punti di ingresso della città che permettono a chi arriva in città di lasciare l’auto e utilizzare mezzi alternativi. Ma anche accelerare sull’utilizzo dei mezzi di micromobilità”, i monopattini, “che hanno ottenuto un importante apprezzamento da parte dei cagliaritani”. “La cosa più preoccupante”, spiega ancora Naciri, “è che dal 2015 a oggi la situazione, pur con qualche oscillazione verso il basso lo scorso anno durante il periodo del lockdown quando tutti eravamo confinati in casa, è rimasta pressoché costante”. Trend negativo da sei anni quindi.

L’asfalto

Una ricerca pubblica poco più di un anno fa metteva in evidenza tra i potenziali pericoli anche l’asfalto: altro non è che una miscela di pietrisco e sabbia tenuti insieme da bitume, materiale legante prodotto dalla distillazione del greggio e costituito in prevalenza da idrocarburi. Tra questi, l’idrogeno solforato, un gas incolore la cui tossicità è paragonabile a quella del cianuro e che si forma alle elevate temperature a cui il bitume viene stoccato o steso sulla strada. Insomma, che l’asfalto inquinasse lo si sapeva. Quello che non si sapeva invece è che lo fa molto più di quanto pensassimo.

Il Comune

Il Comune è costantemente impegnato per una mobilità sempre più sostenibile con politiche sulla mobilità sempre di più mirate al contenimento dell'inquinamento e alla tutela della sicurezza di pedoni, ciclisti e automobilisti. In arrivo il bando per la gestione in sharing dei monopattini, l’amministrazione ha già avviato la gara di progettazione per due importanti parcheggi di scambio, uno in piazza Donatori di sangue, l'altro in piazza De Gasperi, proprio con l'obiettivo di evitare la concentrazione di auto nel centro.                             

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