Da quasi vent’anni i playoff di Serie B regalano il brivido della corsa di primavera verso il terzo biglietto per la Serie A (i primi due sono automatici per le regine della classifica finale). Tradizione vuole che gli spareggi premino in particolare proprio chi arriva terzo nella stagione regolare grazie ai vantaggi assicurati dalle norme sulle sfide finali (in caso di risultati di parità prevale chi è più su in classifica). Ma la storia insegna che ci sono le eccezioni, anche quelle più eclatanti: come quella della Sampdoria (2012), promossa nonostante il sesto posto in classifica. O quelle più recenti del Benevento (2017), del Verona (2019) e del Venezia (2021), partiti dal quinto posto.

SPAREGGI del Cagliari

Il Cagliari ha incontrato potenzialmente i playoff due volte ma, grazie a un secondo (2004) e un primo posto (2016) è riuscito ha trovare direttamente la strada per la Serie A. A dire la verità i rossoblù hanno a avuto a che fare in tempi lontani con gli spareggi per accedere al massimo campionato. Partite necessarie per via della classifica a pari punti. Non è andata bene nel 1954 - sfida persa 2-0 a Roma con la Pro Patria - e non è andata bene neanche nel 1977: mini-girone a tre squadre a pari punti per due posti in A. Il Cagliari arrivò terzo, vennero promosse Atalanta e Pescara, che raggiunsero il Lanerossi Vicenza (primo nella stagione regolare), trascinato da un giovanissimo Paolo Rossi, capocannoniere del torneo.

I playoff moderni

Gli spareggi-promozione moderni di Serie B vengono introdotti nel campionato 2003-2004 (fino all’anno precedente da un po’ di stagioni salivano nella massima serie le prime quattro in classifica): in realtà quel torneo si trasforma in un caso unico perché ai nastri di partenza si presentano ben 24 squadre a causa di un lungo contenzioso che azzera le retrocessioni della stagione precedente. Alla fine saranno sei le formazioni promosse in Serie A: il Cagliari arriva secondo alle spalle del Palermo e, a seguire, fanno il salto di categoria il Livorno, il Messina, l’Atalanta e la Fiorentina. La squadra viola conquista l’ultimo posto utile per il massimo campionato con il primo atipico playoff. In realtà è un spareggio “interdivisionale” (come si fa tradizionalmente nelle prime due serie della Bundesliga, il campionato tedesco) con il Perugia, quindicesimo (quartultimo) classificato in Serie A. La Fiorentina vince la doppia sfida e torna nel torneo italiano più importante dopo l’incubo del fallimento del 2002.

Il caos del 2005

Nella stagione 2004-2005 succede un po’ di tutto tra squadre a pari merito nelle parti nobilissime della classifica, sorprese ai playoff e società in dissesto finanziario: alla fine andranno in Serie A l’Empoli (che nella stagione regolare era arrivata seconda, con gli stessi punti di Torino e Perugia) e poi Treviso e Ascoli, rispettivamente quinta e sesta in classifica, mentre il Genoa - primo - viene declassato all’ultimo posto, con tanto di retrocessone in Serie C1. Il Torino (terzo per classifica avulsa) riesce solo a confermare l’iscrizione in B, a causa delle cattive condizioni finanziarie, invece il Perugia (quarto per classifica avulsa) scivola in C, sempre per i conti economici in disordine.

Nel 2005-2006 arriva il primo vero test per i playoff: prima e seconda, Atalanta e Catania, vanno dritte nella massima serie, mentre dalla terza alla sesta in classifica si disputano l’ultima casella disponibile: sono Torino, Mantova, Modena e Cesena. La finale è tra granata e lombardi, con il Toro che riesce a ribaltare miracolosamente la sconfitta dell’andata a Mantova. La squadra piemontese terza era e terza è rimasta, mettendosi in tasca il diploma della Serie A ritrovata.

L’anno di Juve e Napoli

Nel 2006-2007 nuovo scenario anomalo: i playoff restano solo sulla carta perché la terza in classifica – il Genoa – ha dieci punti di vantaggio sulla quarta, il Piacenza. Le regole del tempo dicono: niente spareggio se ci sono più di nove punti di differenza. Così i rossoblù liguri possono unirsi nel salto verso la Serie A alla strana coppia di testa: la Juventus (retrocessa l’anno prima per Calciopoli) e il Napoli, appena riuscito a mettersi alla spalle uno dei periodi più bui della sua storia (con due stagioni in C1). Anche nel 2007-2008 non c’è nessun ribaltone: è il Lecce (terzo classificato) a conquistare la promozione alle spalle di Chievo e Bologna, dopo la finalissima con l’Albinoleffe (Brescia e Pisa erano uscite alle semifinali). Stesso copione nel 2008- 2009: primi due posti per Bari e Parma, l’altra promossa è il Livorno, terza forza nella regular season: anche quell’anno cade ai playoff il Brescia. Ma al terzo tentativo di fila (nel 2009-2010) le rondinelle lombarde centrano la promozione: il Brescia sale come terzo (dopo Lecce e Cesena). Anche in questo caso i playoff non ribaltano la gerarchia della classifica di fine campionato. Cadono agli spareggi Torino (in finale), Sassuolo e Cittadella. La regola della terza in classifica promossa dopo gli spareggi si ripete nel 2010-2011: in A direttamente Atalanta e Siena, mentre il Novara arriva dopo i playoff con Varese, Padova e Reggina.

La sorpresa Sampdoria

Il primo grande scossone rispetto all’ordine costituito durante la stagione arriva nel campionato 2011-2012: i passaporti automatici per la Serie A vanno a Pescara a Torino, mentre è la Sampdoria dal suo sesto posto in classifica a strappare l’ultimo biglietto per la promozione. I blucerchiati eliminano prima il Sassuolo (terzo in classifica) e poi si impongono nella doppia finale sul Varese, quinto (che in semifinale elimina il Verona). L’anno dopo – 2012-2013 – torna la regola vincente della classifica generale: nel massimo campionato arrivano Sassuolo (primo), Verona (secondo) e Livorno (terzo). La squadra amaranto supera in finale l’Empoli (quarto), mentre cadono prima Novara e Brescia.

Sei squadre in corsa

Dalla stagione 2013-2014 aumentano le squadre qualificate ai playoff. La corsa verso l’ultimo posto utile verso la Serie A vede coinvolte ben sei formazioni, che danno vita a un vero e proprio torneo di primavera. Una formula che non è più cambiata. Quell’anno arriva la promozione diretta per il Palermo (superprimo), e l’Empoli (secondo), mentre accedono direttamente alla fase finale dei playoff il Latina (terzo) e il Cesena (quarto): giocano i quarti di finale, invece, Modena, Crotone, Bari e Spezia. Le due sfide decisive vedono proprio Latina e Cesena e sono i romagnoli a conquistare la Serie A grazie a due vittorie nel doppio confronto con i nerazzurri pontini. Nel 2014-2015 si registra la prima volta in serie A di Carpi e Frosinone. Il terzo biglietto per la promozione è del Bologna, quarto in classifica, che batte in finale il Pescara (settimo), mentre il Vicenza (terzo) esce subito di scena. Le altre squadre in gara per gli spareggi finali sono Perugia, Spezia e Avellino.

Cagliari primo in classifica

Nel 2015-16 è il Cagliari di Rastelli ad arrivare primo dopo appena un anno tra i cadetti, seguito dal Crotone. La terza casella per la Serie A è del Pescara di Lapadula (che vince la classifica cannonieri): gli abruzzesi partono dal quarto posto ma battono nelle sfide decisive il Trapani (terzo). Le altre squadre ai playoff sono Bari, Cesena, Spezia e Novara. Nel 2016-2017 arrivano dritte in A Spal e Verona, seguite dal Benevento che stravolge i pronostici partendo dal quinto posto (quindi dai quarti di finale): elimina prima lo Spezia, poi il Perugia quarto) e in finale il Carpi (settimo). Cadono il Frosinone (terzo), il Cittadella e lo Spezia. Nel 2017-2018 prima e seconda sono Empoli e Parma e stavolta il Frosinone riesce a far valere il suo terzo posto, arrivando alla Serie A al termine dei playoff: l’ultima a cadere è il Palermo (quarto), si arrendono prima Venezia, Cittadella, Bari e Perugia.

Verona e Venezia: quinto posto e Serie A

Nel 2018-2019 salgono subito nella massima serie Brescia e Lecce, raggiunti dopo qualche settimana dal Verona: i gialloblù partono dal quinto posto della stagione regolare ma giocano il torneo di spareggio in modo travolgente. Si arrendono nell’ordine Perugia, Pescara (quarto) e Cittadella. Dall’altra parte del tabellone cadono Spezia e Benevento (terzo). Nel campionato 2019-2020, quello stravolto dal Covid, nessuna sorpresa ai playoff: la terza in classifica - lo Spezia - segue Benevento e Crotone. Cedono il passo Pordenone, Cittadella, Chievo, Empoli e Frosinone (in finale). Nella stagione 2020-2021 arriva la Serie A per la quinta classificata: il Venezia raggiunge Empoli e Salernitana. Niente da fare per Monza (terzo) e Lecce (quarto). In corsa ci sono anche Cittadella, Brescia e Chievo, all’ultima stagione tra i professionisti. I brianzoli di Berlusconi riescono a rifarsi l’anno scorso (2021-2022): il Monza si prende la Serie A da quarto in classifica, superando nelle due finali il Pisa (terzo). Si fermano prima Brescia, Ascoli, Benevento e Perugia.

Il vantaggio del terzo posto

Ora si lotta per conquistare la Serie A nel 2023: il Cagliari insegue ma non è ancora escluso matematicamente dalla promozione diretta. I rossoblù si mantengono in ogni caso piena corsa per i playoff di maggio e giugno. Le statistiche (a partire dalla stagione 2005-2006) sanciscono l’importanza di arrivare più in alto possibile: la terza in classifica è stata promossa nove volte su diciassette, la quarta in classifica quattro volte, la quinta tre volte, la sesta una volta. La settima e l’ottava della graduatoria (con l’opportunità aperta dal campionato 2013-2014) finora non sono mai riuscite a conquistare la Serie A.

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