E’ stata il sogno proibito di un’intera generazione e sex symbol per eccellenza degli anni Novanta. Con indosso il costume rosso da bagnina, nella serie tv (che all’epoca si chiamava telefilm) Baywatch ha fatto sognare gli uomini (e molte donne) di mezzo pianeta. Suo malgrado, però, insieme all’ex marito Tommy Lee è stata anche la protagonista dello scandalo mediatico più clamoroso della fine degli anni Novanta. Il video della notte di nozze della bagnina di Baywatch e il batterista dei Motley Crue (uno dei gruppi hair metal più sopravvalutati e famosi di tutti i tempi), rubato da un carpentiere (ex pornostar) che ristrutturava la loro casa e messo in rete è diventato il primo e famigerato video virale, condiviso e doppiato in milioni di copie, vendute sul web. Soprattutto è stato il primo caso mondiale di brutale violazione della privacy con l’utilizzo della Rete. Quella storia ora è diventata una serie tv, “Pam&Tommy”, otto episodi in onda dal 2 febbraio su Star, canale per adulti di Disney+. Un prodotto vietato ai minori di diciotto anni che però, a vedere il trailer anche piuttosto buffo (disponibile in rete), sembra voler ricalcare il tono di una commedia alla Soliti ignoti. Nei panni di Pamela Anderson e Tommy Lee, che non hanno preso parte al progetto della serie tv, ci sono due beniamini di casa Disney: Lily James, la Cenerentola di Kenneth Branagh, e Sebastian Stan, il Winter Soldier degli Avengers, con risultati di somiglianza fisica decisamente promettenti, in questa circostanza impegnati in molte scene di nudo e amplessi. Nella serie compaiono anche Seth Rogen nel ruolo del trafugatore di video, Rand Gauthier, insieme a Nick Offerman (il Ron Swanson di “Parks and Recreation”) e a Taylor Schilling (la Piper Chapman di “Orange is the New Black”).

La serie si apre sugli attriti tra Lee e il carpentiere, che per vendicarsi di quei 20.000 dollari mai ricevuti dal batterista per i lavori di ristrutturazione fatti, penetra nella villa e ruba la cassaforte in cui trova, tra i vari oggetti, il videotape che cercherà di vendere. La coppia viene travolta dalla devastante invasione della privacy che combatte inutilmente per vie legali e che travolge carriere e rapporti. La serie racconta quell’epilogo, e parla di qualcosa di molto più profondo di uno scandalo, di gossip o della distruzione di un mito, anzi due. Pamela Anderson (Lily James) e Tommy Lee (Sebastian Stan) erano i due classici esemplari di star eccessive, kitsch e chiacchierate. Lei era sostanzialmente la quintessenza della barbie, la donna più desiderata d’America (e non solo), lui uno famoso più per i suoi tatuaggi che per i “dischi” venduti. Un grande merito di questa serie è di far capire che a pagare il prezzo più alto, ad avere la carriera e la vita distrutta, fu Pamela Anderson. Doveva la fama a un telefilm su degli improbabili bagnini, era la donna a uso e consumo del maschio medio. Ma nel momento in cui, non per sua scelta, palesò di avere una volontà, una vita al di fuori dello schermo, una sessualità vera e non evocata, finì stritolata dal falso moralismo.

Quel video, girato con una telecamera analogica super 8 (ancora oggi rintracciabile online) divenne virale anche se all’epoca il collegamento alla Rete andava a “carbone” e pornhub era ancora solo un sogno impossibile e proibito. Sex tape a parte, la coppia formata da Pamela e Tommy fu clamorosa sotto molti punti di vista. I due si conobbero a Los Angeles nel 1994 e si sposarono dopo 96 ore dal loro primo incontro. Il loro fu un rapporto burrascoso costantemente monitorato da fan e media, e durò poco. Pam e Tommy divorziarono nel 1998, proprio dopo essere stati al centro di uno dei primi scandali con materiale esplicito illegalmente diffuso dell’era di internet. Nel sottobosco di Hollywwod, i due “vivono” ancora: lui gli Stati Uniti ricordando il suo status di pioniere dei video porno amatoriali: “A tutti piace riprendersi, ma ormai il genere è abusato”. Lei ha appena divorziato per la sesta volta dell’ex bodyguard Dan Hayhurst, sposato alla vigilia di Natale nel 2020.

 

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