Per ora è solo una dichiarazione di intenti, ma la Corsica che viaggia verso l’autonomia rispetto alle altre “regions” francesi può aprire un percorso nuovo nei rapporti con la Sardegna. Isole cugine divise da appena sedici chilometri di mare ma mai troppo vicine: gli scenari storici degli ultimi due secoli hanno avuto molto più peso della geografia, con equilibri territoriali decisi a Roma e soprattutto a Parigi, che finora non aveva mai accettato la vocazione autonomista della sua regione mediterranea.

La svolta di Parigi

Il presidente francese Emmanuel Macron ha messo il timbro su una svolta epocale per la Corsica, che per la prima volta potrà scrivere un suo statuto speciale paragonabile a quello varato dalla Sardegna nel 1948. È una fase ancora potenziale perché la costruzione dello statuto speciale prevede un iter burocratico complesso, che passa anche per una condivisione a larga maggioranza. Il “Consiglio esecutivo” di Ajaccio guidato da Gilles Simeoni avrà sei mesi di tempo per portare la carta dell’autonomia davanti all’assemblea regionale. Dopo il voto servirà un referendum della popolazione corsa. A quel punto la parola passerà al Parlamento francese per l’iter di riforma costituzionale e il varo definitivo dello statuto.

Due autonomie

La carta dell’autonomia sarda è destinata a diventare un punto di riferimento per la stagione dell’autodeterminazione della Corsica. Le similitudini tra le due isole possono creare punti di incontro fondamentali, nonostante le differenze legate alle evoluzioni storiche tra le acque del Mediterraneo. La “Collettività corsa” vive una distanza storica, sociale e culturale dalla madre Francia non paragonabile al percorso della Sardegna, da subito cuore portante di un’Italia nata proprio sull’asse del regno sardo-piemontese. Se la Corsica non ha mai goduto delle stesse coperture istituzionali dell’isola cugina, ha però consolidato un autonomismo politico (che nella storia recentissima ha preso il sopravvento sull’indipendentismo radicale) più strutturato di quello sardo, tradizionalmente condizionato dai rapporti con i partiti di Roma.

Amicizia in mezzo al mare

L’insieme di peculiarità differenti può trasformarsi in un punto di forza, l’eventuale processo di osmosi tra un’isola e l’altra porterebbe vantaggi reciproci per le due terre al centro del Mediterraneo. Si aprirebbero canali più articolati per saldare un’amicizia tra chi vive tanti problemi simili, come l’aspirazione alla continuità territoriale, i ritardi sulle strade, sui trasporti, sull’energia. Un’alleanza tra Cagliari e Ajaccio sotto il cappello dell’Unione Europa darebbe un volto nuovo all’insularità e al riconoscimento degli svantaggi legati alla distanza dal continente.

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