Lavorare sì, ma non troppo. Dimenticatevi della “great resignation” e abbracciate il “quiet quitting”. Ecco la nuova tendenza che si affaccia tra i giovani della Generazione Z: lavorare lo stretto indispensabile, senza più mettere al centro della vita la crescita professionale, ma solo per poter portare la “pagnotta” a casa.

Durante i primi mesi del Covid, con migliaia di morti ogni giorno, si è assistito al fenomeno detto “Great Resignation“: in sostanza molte persone hanno deciso di dimettersi, preferendo, davanti a una situazione così drammatica, dare importanza ad altri valori nella vita, piuttosto che continuare a focalizzarsi solo sulla crescita professionale. Ora che il picco pandemico sembra passato (ma mica tanto) e le vaccinazioni (questo sì) hanno abbassato notevolmente il tasso di mortalità, la tendenza si è modificata, e gli esperti parlano di “Quiet Quitting”. La ricetta è preferire la salute mentale allo stress lavorativo e mettere al primo posto la qualità della vita. I giovani non vedono più l’utilità di mettere il lavoro e la carriera davanti a tutto il resto, per almeno due motivi: primo, impegnarsi troppo non paga più, e trascorrere la gran parte del proprio tempo a lavorare (qualunque lavoro sia) raramente corrisponde poi agli avanzamenti di carriera e di stipendio sognati; secondo, anche se così fosse, non è detto che ne valga davvero la pena. Quindi è meglio tirare il freno e rinunciare alle ambizioni, facendo il minimo sindacale sul lavoro, senza però spingersi fino al punto di perderlo, perché poi senza soldi diventa difficile realizzare i veri desideri.

La “colpa” o il merito (fate voi) di questo nuovo trend è del Covid che, se da una parte ha cambiato (in peggio) la socialità, dall’altra ha obbligato a sperimentare lo smart working. La generazione che sente più di tutte le nuove necessità è quella di ventenni che si esprimono con il mondo digitale all'insegna di TikTok. E che, con disincanto, a dispetto di chi pensa sia un pretesto per non affaticarsi troppo, dicono di rifiutare, o quanto meno di non voler prendere seriamente il mondo del lavoro. A Cagliari c’è chi potrebbe definire questi giovani oreri, cioè coloro che non hanno molti impegni sul lavoro e quindi trascorrono molto tempo libero in attività non lavorative. Ma sarebbe un (pre)giudizio che non tiene conto dei cambiamenti della società. Magari qualcuno si chiederà dov’è la novità, visto che sono state perfezionate tecniche simili da un paio di millenni ma è davvero un radicale cambio di mentalità, che riguarda tutti, anche chi va a fare onestamente il proprio lavoro, senza però sforzarsi più di tanto, perché considera che la vita (oltre il lavoro) viene prima.

Da una parte c'è chi sostiene che tale modo di vivere il proprio lavoro, sia una sorta di “scappatoia” (da cosa?), mentre dall’altra c’è chi invece parla di una forma di denuncia verso un generale malcontento sul posto di lavoro, o verso il lavoro in sé. Da un recentissimo studio risulta che solo due dipendenti su dieci sono davvero coinvolti nelle proprie mansioni, e appena tre su dieci si considerano in una condizione di crescita e benessere. Poco meno della metà, infine, si sente stressato, record di sempre, e la maggior parte non pensa che la sua occupazione abbia davvero uno scopo o un significato profondo. Il fenomeno, attenzione, è globale.

Per tante generazioni, forse per tutte (fin qui) sembrava un’aritmetica convincente: se lavori duro raggiungi il successo. Ma I miglioramenti negli standard di vita negli ultimi 150 anni stanno permettendo di spendere un numero inferiore di ore a lavorare e stanno contribuendo a migliorare le aspettative su ciò che un posto di lavoro dovrebbe offrire. E sebbene il compenso sia ancora sul podio delle priorità della maggior parte dei lavoratori, in Italia solo un lavoratore su cinque lo classifica come il fattore principale per la scelta di un lavoro. La flessibilità, allora, invece assume un ruolo sempre più importante: per oltre il dieci per cento dei lavoratori italiani è già il primo motivo per scegliere un posto di lavoro.​​​​​​​

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