I comitati delle feste paesane nell’anno del Covid sono praticamente spariti. Si stanno rimettendo in piedi tra mille difficoltà da qualche settimana, dopo l’allentamento delle misure restrittive per il contenimento della pandemia. E’ sicuramente andata peggio alle Pro Loco. Stando ai dati riportati in una ricerca presentata recentemente al Senato, in Italia sono saltati 93 mila eventi che avrebbero generato un giro d’affari da 175 milioni di euro. Numeri impressionanti e conseguenti difficoltà per le 6200 associazioni italiane impegnate sul fronte della promozione turistica e della valorizzazione del territorio con sagre, feste ed eventi di ogni genere.

In Sardegna operano 350 Pro Loco. “Nel consuntivo del 2019 le Pro Loco sarde hanno fatturato 15 milioni di euro – dice Raffaele Sestu, presidente regionale dell’Unpli – a tanto ammontano le pezze giustificative presentate all’assessorato al Turismo –. Purtroppo tutto quanto si è bloccato. Molte associazioni hanno continuato a svolgere la loro attività. Non hanno organizzato sagre, ma promosso altre iniziative come la pubblicazione di libri”.

Quest’anno ci sono piccoli segnali di ripresa. “Si muove qualcosa – continua Sestu – noi siamo pronti a ripartire, ma aspettiamo le linee guida nazionali. Vogliamo capire bene se e in che modo possiamo organizzare le nostre iniziative nel rispetto delle norme anti-pandemia. Penso alle tante sagre che si tengono in tutta la Sardegna, al circuito di Cortes Apertas”.

LA RICERCA DELLA CGIA DI MESTRE

Nell’anno della pandemia è saltato l’ottanta per cento degli eventi programmati per il 2020 dalle Pro Loco che aderiscono all’Unpli. “Nonostante ciò il 65 per cento delle Pro Loco ha avviato iniziative sociali per fronteggiare la pandemia e il 50 per cento ha fatto donazioni”, ha detto il senatore Antonio De Poli (autore di una proposta di legge sulle Pro Loco) durante la presentazione della ricerca "L'impatto del Covid-19 sul sistema delle Pro Loco d'Italia in ambito sociale, economico, turistico e culturale" realizzata da Cgia di Mestre-Centro Studi Sintesi.

"La rete dei volontari, da nord a sud, è stata sempre in prima linea – ha aggiunto De Poli -  due Pro Loco su tre si sono attivate per aiutare le persone più in difficoltà, grazie all'operato di 70.000 volontari che hanno dedicato 700.000 ore di tempo, gratuitamente, agli altri. Questi numeri ci dimostrano che senza il volontariato non avremmo potuto far fronte a questa emergenza. Oggi ancor di più è necessario approvare il disegno di legge per il riconoscimento a livello normativo la realtà delle Pro Loco con l'obiettivo di ridurre il peso della burocrazia per amministratori locali e associazioni e soprattutto di valorizzare le realtà territoriali e tutelare l'operato dei volontari”

 Secondo Antonino La Spina, presidente dell'Unione Nazionale Pro Loco d'Italia “alla luce dell'annullamento dell'80 per cento degli eventi, solo per sagre e fiere, le comunità hanno perso un valore della produzione attivato che ammonta ad 1,5 miliardi di euro; nonostante tutto, il 65 per cento ha avviato iniziative sociali per fronteggiare l'emergenza”.

COMITATI DELLE FESTE PATRONALI IN SARDEGNA

Dopo più di un anno riprende anche l’attività dei comitati che organizzano le feste patronali. In Sardegna sono centinaia e solitamente collaborano con le parrocchie in occasione degli eventi religiosi. Nell’Isola durante l’emergenza per la pandemia molti comitati sono rimasti completamente bloccati, alcuni si sono addirittura sciolti e sono venute meno migliaia d manifestazioni che accanto ai riti religiosi propongono anche un programma di festeggiamenti civili. A risentire maggiormente degli effetti della pandemia è stato tutto il movimento che ruota intorno al mondo del folclore e in particolare alla musica tradizionale. Sono state annullate tutte le sfilate. Grandissime le perdite anche sul fronte economico, in particolare per le migliaia di ambulanti che lavorano quasi esclusivamente durante i grandi eventi e nelle piccole feste di paese.

Nelle ultime settimane si stanno però registrando dei segnali di ripartenza. Con il venire meno delle restrizioni anti-pandemia sono riprese, sia pure con il rispetto delle regole previste dai decreti governativi, le processioni e la celebrazioni delle messe anche all’aperto. Si muove qualcosa anche sul fronte degli spettacoli, in particolare nel mondo legato al ballo sardo. Sono già state organizzate serate in piazza. Stanno tornando lentamente anche i concerti dal vivo.

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