Tre carabinieri, tre poliziotti e tre finanzieri. Una squadra di investigatori selezionati dalle varie forze di polizia che, dal primo di ottobre, stanno lavorando assieme nella nuova sede della Dia, la Direzione Investigativa Antimafia. A guidare l’organismo interforze, inquadrato nel Dipartimento della Pubblica Sicurezza sotto le direttive del Ministero dell’Interno, è stato chiamato il tenente colonnello della Guardia di finanza, Adriano Barbieri, già da anni nella Dia con un’esperienza decennale nelle indagini contro le organizzazioni criminali e sul trasferimento illecito dei proventi del narcotraffico.

Ad annunciare che nell’Isola sarebbe sbarcata la Direzione investigativa antimafia con una propria sede era stata l’estate scorsa proprio la Ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, in visita a Cagliari per partecipare ad un comitato per l’ordine pubblica e la sicurezza nel quale si era parlato, tra i vari argomenti, anche del problema della droga in Sardegna e a Cagliari. Proprio per contrastare lo smercio di stupefacenti, la Ministra del governo Draghi aveva dato il via libera all’introduzione nel territorio della sede Dia, i cui investigatori interloquiscono direttamente con il Procuratore capo che guida anche la locale Direzione distrettuale antimafia.

I nove investigatori interforze, assieme al loro comandante, operano nella sede che è stata ricavata nel molo Ichnusa di Cagliari, proprio nei pressi del porto cittadino. L’apertura della nuova sede sarda cade proprio nell’anno nel quale si festeggiano i 30 anni di lavoro della Direzione investigativa antimafia. L’intuizione di mettere assieme gli investigatori delle tre principali forze di polizia era arrivata al magistrato Giovanni Facolne. Nel 2013, poi, anche la polizia penitenziaria è entrata a far parte degli organici del Dia, così come il Corpo forestale dello Stato che poi è confluito nei Carabinieri.

Attualmente fanno parte della Direzione investigativa antimafia circa 1300 uomini, divisi in tre reparti: quello che si occupa di investigazioni preventive, un altro di investigazioni giudiziarie ed un gruppo specializzato in relazioni internazionali con finalità investigative. Oltre al quartier generale di Roma, possiede sette uffici periferici a Torino, Milano, Genova, Padova, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Palermo, Catania e Caltanissetta, oltre ad altre 11 sezioni operative a Trieste, Salerno, Lecce, Catanzaro, Messina, Trapani, Agrigento, Bologna, Brescia, Foggia e Potenza.

Ogni forza di polizia, inoltre, possiede già da tempo gruppi investigativi specializzati: l’Arma dei Carabinieri nell’Isola può contare sul Ros (il Reparto operativo speciale) e sui Nuclei investigativi delle varie compagnie territoriali che fanno si occupano spesso di indagini riconducibili alla Direzione distrettuale antimafia. Stessa cosa per quanto riguarda le diverse Squadre Mobili delle varie Questure ed i Nuclei specializzati dei Gico della Guardia di Finanza, che oltre al contrasto di grossi traffici di droga si occupano anche di rintracciare i beni accumulati con lo smercio degli stupefacenti.

Tra qualche settimana, con ogni probabilità ai primi dell’anno, approderà anche a Cagliari la neonata Sisco, ovvero le Sezioni Investigative Specializzate Criminalità Organizzata, composte da una selezione di investigatori della Squadra Mobile. È una sezione interprovinciale, con sede nei distretti di corte di Appello, alle dirette dipendenze del Servizio Centrale Operativo che si occuperà di reati di criminalità organizzata. Nuove armi efficaci contro i trafficanti di droga e contro le bande organizzate che assaltano i portavalori per poi riciclare i proventi nello smercio degli stupefacenti.

© Riproduzione riservata