Due pesi e due misure. Mentre la Sardegna arranca dietro un modello di continuità territoriale sempre più striminzito e inadatto alle proprie esigenze, la Corsica ottiene dall’Europa il via libera a un sistema con più voli rispetto al passato e prezzi a partire da 23 euro più tasse. Un sogno, se si guarda ai collegamenti aerei nella nostra Isola. E l’invidia aumenta se si pensa che la “Collectivitè territoriale” corsa, cioè l’equivalente della nostra Regione, controlla anche una compagnia. La Air Corsica. Un vettore “di bandiera” con circa 800 dipendenti che assicura da anni i collegamenti con la terraferma e che in questi giorni la politica corsa sta difendendo dalla possibile concorrenza di Volotea. La low cost spagnola, dopo la continuità sarda, ha deciso di puntare anche sull’isola francese. Ma “Femu a Corsica”, il partito del governatore Gilles Simeoni, ha già alzato le barricate. 

Visto da qui, il modello corso può generare qualche invidia. L’isola francese è circa un terzo della Sardegna ma può contare su quattro aeroporti, ben distribuiti sugli 8.700 chilometri quadrati dell’isola: Ajaccio, Bastia, Calvi e Figari. E rispetto al sistema sardo, c’è anche un numero di destinazioni in regime agevolato superiore: le rotte sarde sono 6, quelle corse 12. Differente anche la dotazione finanziaria: in Sardegna la Regione stanzia dal proprio bilancio 41 milioni all’anno (ma il costo effettivo, grazie ai ribassi d’asta, è inferiore) mentre la Corsica può contare su 84,3 milioni dal Governo francese. 

Poi c’è appunto il nuovo bando, approvato dalla Commissione europea, che migliora le attuali condizioni dei trasporti aerei. Il numero complessivo di posti offerti sulle rotte agevolate crescerà del 3,5% (si passa da 2,7 a 2,8 milioni di biglietti in vendita ogni anno), mentre nell’ultima trattativa con l’Ue la Sardegna ha dovuto accettare un taglio delle frequenze che in alcuni casi ha raggiunto il 44% rispetto al modello precedente.

La disparità di trattamento è evidente, e se ne sono accorti anche ad Ajaccio. Nella relazione che ha accompagnato la presentazione del nuovo modello davanti all’assemblea regionale corsa, c’è anche un paragone con la nostra isola. «Il confronto con la vicina Sardegna è illuminante», si legge nel report, «la Sardegna conta 1,6 milioni di abitanti (circa 350.000 in Corsica). Offre un volume di collegamenti in regime di servizio pubblico di poco più di 3 milioni posti (negli aeroporti di Olbia, Cagliari e Alghero)», contro i 2,8 che offrirà la Corsica. «Il rapporto è vicino a 8 posti in regime di servizio pubblico per abitante corso ogni anno, e solo 2 posti per ogni sardo. In termini di frequenze, sono stati operati quasi 22.000 voli annualmente in Corsica, nei quattro aeroporti dell’isola, a fronte di meno di 17.000 in Sardegna».

E le tariffe? Si parte da 23 euro più tasse per i collegamenti con Nizza e Marsiglia (circa 300 km da Ajaccio), mentre quelli con Parigi (volo di 900 km) costano 66 euro più tasse. In Sardegna un biglietto per Roma (distante 290 km da Olbia e 390 da Cagliari) costa 45 euro più tasse, e 55 euro più tasse quello per Milano (circa 650 km).

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