Tornano Lila e Lenù, di nuovo a Napoli, da donne adulte e madri, per la conclusione della saga de “L’amica geniale” e con un bagaglio ancora più importante di quello con cui ci avevano lasciato nel febbraio del 2022 alla fine della terza stagione: il primo dei quattro libri di Elena Ferrante, dai quali è tratta la serie, per il New York Times – che ha sondato il parere di 500 esperti – è (almeno finora) il libro del secolo, “uno dei principali esempi della cosiddetta autofiction, una categoria che ha dominato la letteratura del XXI secolo”. E proprio a New York, al Tribeca festival, la quarta stagione della serie tratta dal bestseller della Ferrante, è stata presentata come prima internazionale mentre per l’Italia l’anteprima sarà alla Festa del cinema di Roma il 25 ottobre. Precedenza agli Stati Uniti, come nelle stagioni precedenti, anche per la messa in onda che sul canale americano Hbo è partita il 9 settembre mentre il debutto su Rai1 e Rai play è per l’11 novembre.

La storia

Una foto di scena della prima stagione de "L'amica geniale" diretta da Saverio Costanzo ANSA/ UFFICIO STAMPA
Una foto di scena della prima stagione de "L'amica geniale" diretta da Saverio Costanzo ANSA/ UFFICIO STAMPA
Una foto di scena della prima stagione de "L'amica geniale" diretta da Saverio Costanzo ANSA/ UFFICIO STAMPA

La serie, nata nel 2018, racconta – in maniera piuttosto fedele rispetto al libro – la storia dell’amicizia tra due donne, Raffaella Cerullo-Lila ed Elena Greco-Lenù, dall’infanzia nel dopoguerra in un difficile quartiere periferico di Napoli – “il rione” – all’età adulta che – proprio nella quarta stagione - le rivede nella città natale dalla quale Lila non si è mai mossa (mentre Lenù partita per studiare alla Normale di Pisa, rientra da scrittrice affermata). In mezzo sessant’anni di storia italiana, dalla contestazioni studentesche alle lotte operaie con i conflitti di classe connessi, dalla questione meridionale al femminismo. Ma al centro c’è il legame tra Lila-amica geniale, rimasta intrappolata nella dinamiche del rione, e Lenù che si è costruita una vita lontana da Napoli ma in ogni suo successo non può fare a meno di chiedersi se Lila, costretta a fermare i suoi studi alla quinta elementare, avrebbe fatto meglio. C’è la complessità, la forza, l’ambivalenza di un’amicizia femminile fortissima e tormentata. Creata da Saverio Costanzo, che ha anche diretto la prima e la seconda stagione (la terza era firmata da Daniele Luchetti), è prodotta da Wildside Fandango e The apartment per Rai fiction e Hbo. La sceneggiatura è firmata dalla stessa Elena Ferrante con Francesco Piccolo, Laura Paolucci e Saverio Costanzo.

Finale di stagione

L’ultima stagione, “Storia della bambina perduta”, ha una nuova regia, quella di Laura Bispuri, e un nuovo cast. Irene Maiorino è Lila e Alba Rohrwacher (come anticipato in un cameo della terza stagione e già voce narrante) è Lenù. Le due attrici prendono il posto di Margherita Mazzucco e Gaia Girace, troppo giovani per accompagnare l’età matura delle due amiche, che a loro volta si erano succedute alle due bambine Elisa Del Genio e Ludovica Nasti. Le due amiche sono ormai adulte e hanno alle spalle una vita fatta di cambiamenti, amori vecchi che tornano, cadute e rinascite. Elena, che dopo aver lasciato Napoli si era sposata con Pietro, è diventata una scrittrice affermata, si è separata ed è tornata in città con le figlie. Lila, da autodidatta, è diventata un’imprenditrice informatica e si è costruita un suo ruolo nel rione in un eterno scontro con i fratelli Solara, boss del quartiere. La quarta stagione, come il libro corrispondente, è segnata da un avvenimento drammatico e dall’esplosione delle molte contraddizioni nel legame tra le due amiche e nell’impatto sulle loro vite.

“The brilliant friend” negli Stati Uniti è stato accolto anche in questa quarta stagione con un gran successo di critica, specchio in parte di quello planetario dei libri, la serie venduta in 162 paesi è al momento il titolo italiano di maggior successo.

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