Formidabili (o forse no) quegli anni. C’è chi li ricorda con nostalgia e chi invece storce il naso davanti al paradiso per pochi, fortunati, intimi trasformato in un grande palcoscenico dello star system. Che sia quello delle supermodelle e degli attori e registi da Oscar o quello più nostrano dei tronisti. Di fatto il primo decennio degli anni Duemila, appena ieri, ha segnato la svolta pop della Costa Smeralda non a caso finita al centro, nel 2006, del cinepanettone estivo “Vita Smeralda” con Jerry Calà.

Ma prima ancora dell’immagine, e forse non slegata, c’è una svolta sostanziale che decreta la fine di un’epoca, quella dell’Aga Khan: nel 2003 il principe-fondatore cede alla Colony Capital dell’americano Tom Barrack il pacchetto che comprende gli hotel del gruppo e 2.400 ettari di terreno oggetto del discusso Master Plan mai realizzato. Inizia così l’era Barrack che durerà esattamente nove anni, fino alla vendita al Qatar, e che vede un restyling degli alberghi e l’ennesimo progetto, rimasto sulla carta, di nuovi insediamenti sotto forma di borghi intorno agli stazzi. La mondanità, prima riservata a feste private, diventa una cifra stilistica della Costa Smeralda.

Sono anche gli anni di Flavio Briatore e del suo Billionaire, nato nel 1998, e che vede i suoi anni di gloria proprio nei primi anni Duemila. Il lusso, prima celato, diviene ostentato, ad iniziare dal nome e le feste di inaugurazione del locale, con liste chilometriche di invitati più o meno eccellenti, finiscono su tutti i giornali. La star indiscussa del nuovo millennio in Costa è Naomi Campbell, all’epoca impegnata in una burrascosa relazione con Briatore, che passa da una festa sullo yacht “Force in blue” ormeggiato a Porto Cervo a un’altra nel locale del fidanzato. Ma non è l’unica delle supermodelle ad essere fotografata a Porto Cervo e dintorni: nel 2000 ci fu Claudia Schiffer, e poi Cindy Crawford e nel 2005 Eva Herzigova. Molti di questi personaggi compaiono nel volume “Costa Smeralda, 50 anni di Dolce vita in Sardegna” che Tom Barrack, poco prima di cedere il suo pacchetto azionario all’emiro del Qatar, ha voluto per celebrare il mezzo secolo. Più discreta la presenza delle star del cinema hollywoodiano, in quegli anni passano per Porto Cervo Steven Spielberg (che però sta prevalentemente sul suo yacht) e Denzel Washington, Bruce Willis, Sharon Stone e Rob Lowe.

Lele Mora\u00A0(foto Antonio Satta)
Lele Mora\u00A0(foto Antonio Satta)
Lele Mora (foto Antonio Satta)

IL LELEMORISMO

Sul fronte italiano invece sono gli anni di Lele Mora, così caratterizzanti da averli definiti, non benevolmente, come gli anni del lelemorismo. Il popolo di Mora, tronisti e letterine, è insediato stabilmente nella grande villa Bianca di Cala Granu ma la sera si sposta tra il Billionaire e il Pepero, il Sopravvento e lo Smaila’s. Lo stesso Mora ha ricordato quegli anni in un’intervista pubblicata qualche anno fa sul settimanale Chi. «L’inaugurazione della stagione al Billionaire – racconta – era come la prima della Scala, essere lì significava contare, essere qualcuno. Se non c’eri, non eri nessuno». La festa di Cavalli «era diventata un evento che organizzavamo di anno in anno. Stampa e tv di tutto il mondo riprendevano e raccontavano la Costa Smeralda». E poi c’erano le feste nella villa di Cala Granu, con la neve l’8 agosto o stile “bordello parigino”: «All’ingresso – racconta Mora – cento ragazze in perizoma e cento toy boy a petto nudo ricevevano gli ospiti. Una festa che ancora oggi la Costa Smeralda ricorda». E poi il tramonto: «Mi definivano il re del trash. Il lelemorismo rovinava tutto ma io davo da lavorare a tanta gente regalando sogni». 

© Riproduzione riservata