Il titolo di regina del turismo sardo è ormai da molti anni una sfida a due che si gioca tra la Riviera del Corallo e la Costa Smeralda e nel 2022 – dopo un po’ di tempo - Alghero l’ha spuntata su Arzachena sia pure di un soffio con un milione e 291mila presenze grazie a un incremento del 10 per cento rispetto al 2019 e alla contemporanea leggera flessione del centro gallurese. È uno dei dati dell’Osservatorio turismo Sardegna, elaborati recentemente nel dettaglio comune per comune, che raccontano la geografia del settore alla vigilia di una nuova stagione che sta per partire sotto i migliori auspici. A dominare lo scenario è sempre la provincia di Sassari che, da sola supera il 50 per cento del flusso dell’intera Sardegna e il traino è il “sistema Gallura” che conta ben quattro comuni nella top ten e complessivamente quasi sei milioni di presenze, oltre un terzo di tutte quelle registrate nell’Isola (16 milioni e 387 mila).

SECONDA: Porto Cervo, fiore all'occhiello del Comune di Arzachena, secondo per presenze (Archivio L'Unione Sarda)
SECONDA: Porto Cervo, fiore all'occhiello del Comune di Arzachena, secondo per presenze (Archivio L'Unione Sarda)
SECONDA: Porto Cervo, fiore all'occhiello del Comune di Arzachena, secondo per presenze (Archivio L'Unione Sarda)

Province e Comuni: la classifica

Per quanto riguarda i Comuni, dopo Alghero e Arzachena, arrivano nell’ordine Orosei, Olbia, Cagliari, Villasimius, San Teodoro, Budoni, Muravera e Tortolì. Tra le province dopo Sassari con le sue 8 milioni e 344 mila presenze, si piazzano Nuoro, il Sud Sardegna, la città metropolitana di Cagliari e infine Oristano, staccata con 843.519 presenze. Il dato di crescita più entusiasmante però è quello della provincia di Nuoro che segna più 8,42 per cento di presenze e oltre il 10 per cento di crescita negli arrivi oltre a un interessante dato di permanenza, il 4,84 per cento. Soggiorni non mordi e fuggi che assicurano un indotto maggiore al territorio e Orosei, in particolare, grazie anche a una vasta offerta alberghiera ha una media di permanenza di sei giorni.

TERZA: turisti in spiaggia a Orosei, terzo Comune per presenze
TERZA: turisti in spiaggia a Orosei, terzo Comune per presenze
TERZA: turisti in spiaggia a Orosei, terzo Comune per presenze

Effetto sommerso

Il boom di alcuni Comuni (Valledoria, per esempio, pur con numeri piccoli, registra una crescita che sfiora il 90 per cento) e la stasi o la lieve flessione di altri rispetto al 2019 (è il caso di quasi tutti i comuni galluresi) non indica però, secondo gli addetti ai lavori, una redistribuzione dei turisti. Una  chiave di lettura dei numeri la fornisce Paolo Manca, presidente regionale (e vice nazionale) di Federalberghi. «L’incremento dei flussi del 2022 rispetto al 2019 è solo apparente, non sono venuti più turisti ma che ce ne sono meno in nero grazie all’istituzione dello Iun che è stata per noi una battaglia vinta», spiega: «Un effetto che in Gallura si vede meno perché prevale l’offerta alberghiera, in gran parte qualificata, e un meccanismo regolare. Anche sul fronte dei grandi portali, Olbia e Arzachena hanno stretto già da tempo accordi con Airbnb per combattere il sommerso».

QUARTA: una panoramica di Olbia dominata da Tavolara  (Foto Satta)
QUARTA: una panoramica di Olbia dominata da Tavolara  (Foto Satta)
QUARTA: una panoramica di Olbia dominata da Tavolara (Foto Satta)

Il boom degli alloggi privati

La misura di quanto valga l’extralberghiero la danno ancora una volta i numeri. Nell’intera Sardegna le presenze negli alloggi privati hanno registrato dal 2019 al 2022 un aumento del 147 per cento, frutto della regolarizzazione di molti alloggi mentre le strutture alberghiere hanno registrato un leggero calo più evidente nella fascia media, il segno più compare nelle strutture a una stella e nei cinque stelle lusso che paiono non conoscere crisi.

QUINTA: turisti a Cagliari, il capoluogo chiude la top ten (Archivio L'Unione Sarda)
QUINTA: turisti a Cagliari, il capoluogo chiude la top ten (Archivio L'Unione Sarda)
QUINTA: turisti a Cagliari, il capoluogo chiude la top ten (Archivio L'Unione Sarda)

Da dove vengono i turisti

Il turismo internazionale non è ancora tornato ai livelli del 2019 e il dato è ancora più evidente nella provincia di Sassari dove, soprattutto in Gallura, era negli anni scorsi il segmento più importante. Il calo delle presenze che è del 5 per cento su scala regionale supera il 9 per cento nel nord dove comunque gli stranieri continuano a prevalere. «Il calo del mercato russo indubbiamente si è fatto sentire – commenta ancora Paolo Manca – però c’è stata una presenza molto interessante di statunitensi». Le presenze russe sono scese da circa 220.000 a neppure 30.000 mentre quelle americane sono passate da 115.700 a 173.513. Per quanto riguarda le nazionalità, nell’Isola, prevalgono gli arrivi della Germania seguiti da Francia, Svizzera, Regno Unito e Paesi Bassi. I lombardi guidano la classifica degli italiani seguiti dai turisti interni, i sardi (che probabilmente incidono nelle presenze alberghiere delle città), laziali, piemontesi e veneti. La provincia di Oristano, infine, ha un singolare record: i turisti più affezionati sono proprio i sardi che, con 230.000 presenze, battono pure i tedeschi.

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