La possibilità di scegliere il medico di base o il pediatra e poi l’ipotesi di dar vita a una sorta di cup di quartiere, un centro di prenotazione per fissare visite ed esami, fino alle analisi approfondite con il prelievo del sangue. Sono le nuove potenzialità della “farmacia dei servizi”, il piano sul tavolo del Governo destinato ad ampliare le potenzialità dei primi punti di riferimento sanitario nell’immaginario dei cittadini. Si potranno effettuare tutte le vaccinazioni previste dal piano nazionale (per chi ha compiuto 12 anni), oltre quelle già esistenti per il Covid e l’influenza. Tra le ipotesi operative anche i tamponi diagnostici salivari e quelli orofaringei, nonché i test per valutare eventuali patologie respiratorie. Le farmacie potranno assicurare i servizi di telemedicina (per esempio nel caso di un elettrocardiogramma o di un holter cardiaco) con i dati clinici raccolti da una centrale di refertazione.

Disegno di legge

Il disegno di legge inserito nel piano Semplificazioni prevede che «i soggetti titolari di farmacia possano utilizzare locali separati da quelli ove è ubicata la struttura farmaceutica». Accanto alla classica croce verde dovrà comparire un'insegna con la denominazione Farmacia dei servizi. Peraltro non si esclude la possibilità che questi locali possano essere condivisi da più strutture farmaceutiche, chiamate a «fare sistema» nell’erogazione dei servizi sanitari al cittadino. Si potranno effettuare analisi del sangue approfondite (dal colesterolo ai trigliceridi, all’emoglobina, alla glicemia), secondo le prescrizioni del servizio sanitario nazionale. È in programma anche la consegna di dispositivi medici per il trattamento dei pazienti in assistenza domiciliare. Tra le potenzialità in fase di studio la distribuzione dei farmaci attualmente assicurati solo dalle strutture ospedaliere, a partire da quelli per le terapie biologiche.

La scelta del medico

La farmacia diventa anche il luogo dove poter «scegliere il medico di medicina generale e il pediatra di libera scelta tra quelli convenzionati con il Servizio sanitario nazionale», senza dover per forza passare dai centri di riferimento delle Asl. Il piano vaccini prevede «l’intera gamma di quelli riservati a chi ha compiuto i 12 anni». La somministrazione potrà però essere assicurata solo da parte di farmacisti formati, dopo uno specifico corso abilitante che prevede anche successivi aggiornamenti annuali organizzati dall’Istituto superiore di sanità.

Le critiche dei biologi

Non mancano le polemiche, come quelle legate alla presa di posizione della Fnob, la Federazione nazionale degli ordini dei biologi: «Ci stiamo adoperando affinché non sia leso lo specifico bagaglio professionale dei biologi, analisti per antonomasia, dotati delle specifiche competenze riconosciute dalla legge, necessarie per poter operare entro laboratori autorizzati e attrezzati», scrive il presidente Francesco D’Anna, che parla di attacco da parte delle farmacie: «Faremo il possibile per scongiurare che altre figure professionali si sostituiscano ai biologi analisti». Da qui l’appello per un confronto «con il ministero, il Governo e gli stessi farmacisti per definire correttamente i rispettivi ambiti e le potenzialità previste dalla normativa».

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