Oltre dieci anni di promesse, assicurazioni, rassicurazioni, impegni. Che la rete viaria della Sardegna non sembri essere una priorità a livello nazionale è suggerito dalle pessime condizioni nelle quali versa da decenni la Statale 131, asse fondamentale per unire i due poli dell’Isola, e pare ulteriormente confermato dalla poca attenzione riservata alla Statale 554, quattro corsie (non di rado mal messe) che circumnavigano Cagliari, Quartu, Selargius, Quartucciu e Monserrato e ogni giorno sono percorse da 40mila auto (dati fermi al 2018: la situazione dopo la pandemia forse è anche peggiorata).

Un tamponamento, con le relative code, sulla Statale 554 (archivio)
Un tamponamento, con le relative code, sulla Statale 554 (archivio)
Un tamponamento, con le relative code, sulla Statale 554 (archivio)

Il progetto da 400 milioni di euro che prevede l’allargamento della strada sino a 20,30 metri (con due carreggiate di 3,50 metri separate da uno spartitraffico centrale di 2,80 metri) e l’eliminazione dei semafori, da sostituire con 10 svincoli e sei rotatorie, è ancora in via di definizione: lo si è scoperto qualche settimana fa quando Francesco Ruocco, direttore Anas per la Sardegna, intervistato dall’Unione Sarda ha spiegato di essere «qui per dire cosa sta facendo con grande impegno» l’azienda stradale «nei 2.953 chilometri della rete». Un articolo corredato da alcuni numeri tra i quali gli investimenti previsti per l’eliminazione degli incroci a raso sulla strada: 289,82 milioni di euro per interventi ancora in fase di studio. Un clamoroso ritardo su una tabella di marcia che doveva essere sensibilmente più breve e che già in passato è stata più volte rivista in peggio.

Uno dei tanti semafori sulla strada statale 554 (archivio)
Uno dei tanti semafori sulla strada statale 554 (archivio)
Uno dei tanti semafori sulla strada statale 554 (archivio)

I ritardi cronici

Nel 2018 infatti proprio l’Anas disse che i lavori sarebbero stati avviati nella prima metà del 2019; nel 2019 aggiustò il tiro e spiegò che il cantiere sarebbe stato avviato «presumibilmente nella prima metà del 2020». A metà 2022 nulla è cambiato se non alcuni dettagli, che certo (dal punto di vista del cronista) non hanno migliorato le cose. Uno su tutti: la decisione di tracciare strisce bianche orizzontali nei punti in cui dal percorso principale si separano le corsie di collegamento con altre Statali e Provinciali così da rendere non transitabile la parte che corre lungo la carreggiata originaria. Iniziativa francamente incomprensibile e comunque peggiorativa di una situazione già difficile, vista la gran mole di auto che percorre la strada. Ora infatti chi conosce la novità anticipa di svariate centinaia di metri il passaggio sulla corsia corretta, normalmente di sorpasso (dunque impedendo di fatto questa manovra), mentre chi preferisce fare il furbo, o non ha avuto la possibilità di sistemarsi correttamente prima, deve inserirsi nella fila giusta appena trova un varco. Spesso all’ultimo momento, costringendo chi segue a frenare bruscamente per evitare un tamponamento. Che a volte è inevitabile. Senza considerare l’ulteriore allungamento dei tempi di percorrenza della Statale, già elevati. Insomma, sfugge il motivo che abbia spinto a introdurre una novità che appare controproducente, anche tenuto conto delle statistiche che, quattro anni fa, indicavano la 554 come una delle 40 strade più pericolose della rete italiana, con una media di due incidenti per chilometro e un’andatura media dai 5 ai 20 chilometri orari, dove è sufficiente che due auto entrino in collisione anche leggera per mandare in tilt la circolazione.

Auto incolonnate sulla Statale 554 poco prima del ponte per Monserrato e Sestu (archivio)
Auto incolonnate sulla Statale 554 poco prima del ponte per Monserrato e Sestu (archivio)
Auto incolonnate sulla Statale 554 poco prima del ponte per Monserrato e Sestu (archivio)

I sogni irrealizzati

La realtà è che per migliorare la situazione più che alcune strisce zebrate sull’asfalto servirebbero (l’abbiamo già scritto su questa stessa rubrica) carreggiate più larghe, corsie di emergenza lungo tutto il percorso, un fondo stradale meno dissestato, uno spartitraffico che divida i due sensi di marcia dall’inizio alla fine dei suoi 15 chilometri. Possibilità che accada? Boh. Nel progetto da 400 milioni erano previste anche tredici nuove strade complanari secondarie che affiancheranno la Statale e serviranno per separare il traffico e renderlo più fluido e sicuro, mentre quattro delle nuove rotatorie dovranno sorgere in territorio di Selargius all’ingresso di Is Corrias, nell’incrocio con via Nenni e in corrispondenza di via Torrente e via Roma. Ma, come detto, questa futuristica strada pensata oltre dieci anni fa ancora è lontana dal diventare reale.

Il tratto della Statale 554 di Margine Rosso (archivio)
Il tratto della Statale 554 di Margine Rosso (archivio)
Il tratto della Statale 554 di Margine Rosso (archivio)

Forse si farà prima a concludere un’altra parte del progetto, quella riguardante il territorio di Quartu. Anche questa in enorme ritardo rispetto alla tabella di marcia. I circa 4 chilometri dal Margine Rosso allo svincolo con la Statale 125 saranno trasformati. Il tratto tra via Marconi e Quartello in particolare diventerà un viale urbano con l’eliminazione dei semafori ai due incroci tra Pitz’e Serra e via Marconi sostituiti da due rotatorie e una terza inserita all’uscita di via Italia a Quartello, la realizzazione di 6 corsie (tre per senso di marcia), due delle quali dedicate ai mezzi pubblici, marciapiede e pista ciclabile larghi in totale 37 metri da una parte e dall’altra della strada, un limite di 50 chilometri orari o forse meno, alberi su entrambi i lati, illuminazione moderna, pensiline alle fermate degli autobus per aspettare i mezzi pubblici in condizioni di sicurezza. Altro intervento i cui tempi in realtà hanno suscitato non poche polemiche, perché dopo l’assegnazione dell’appalto a un’associazione temporanea di imprese e la firma del contratto i lavori ancora oggi sono fermi. Tanto che ad aprile l’amministrazione comunale ha deciso di rivolgersi allo studio legale Porcu e Barberio. Pochi giorni fa l’annuncio di Antonio Conti, assessore comunale ai Lavori pubblici: l’iter burocratico è stato riavviato dopo tre anni di inerzia, entro quattro mesi e mezzo deve essere pronto il progetto esecutivo e poi i lavori cominceranno. A ottobre vedremo se in effetti qualcosa sarà cambiato. O se ancora l’Isola sarà l’estrema periferia dell’impero.

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