Ha cambiato decisamente pelle e quella che era la banca dei commercianti e dei piccoli artigiani del Nord Sardegna oggi è diventata un istituto innovativo che si occupa di piattaforme e sistemi di pagamento oltre che di prestiti personali. Bibanca, questo da un anno e mezzo circa il nuovo nome della vecchia Banca di Sassari (fu fondata nel capoluogo del Nord Sardegna nel 1888 con il nome di Banca cooperativa fra commercianti società anonima), oggi non ha più la rete capillare di sportelli che ne caratterizzavano l’attività su tutto il territorio regionale, ma mantiene un forte radicamento nell’Isola e attira anche cervelli in cerca di un lavoro innovativo ma in un luogo dove si viva bene. La sede di Sassari, così come gli uffici sparsi sul territorio sardo, pullulano di scrivanie occupate da donne e anche le ultime quaranta assunzioni sono state fatte nel segno della parità di genere e dell’innovazione di prodotto.

Addio dunque ai conti correnti e alle attività più tradizionali. Su quel fronte Bper e Banco di Sardegna occupano già abbondantemente gli spazi di mercato nell’Isola e nel resto della Penisola. La capogruppo, dunque, ha pensato bene di implementare per Bibanca il ruolo assunto negli ultimi anni di vita con il nome Banca di Sassari: svolgere per l’intero gruppo un compito molto specialistico. Dunque, via libera all’implementazione dei sistemi di pagamento, ai prestiti personali o alle formule di cessione del quinto. Innovazioni di prodotto che poi servono a tutto il panorama Bper.

Le novità

In questo quadro l’ultima iniziativa è stata avviata qualche mese fa e si chiama Dots. Non è altro che una App che può essere utilizzata sia con i sistemi Ios che Android su qualsiasi telefonino. Con una carta con Iban abbinato a un conto on line, è possibile gestire, inviare e ricevere denaro per fare acquisti online oppure anche nei negozi fisici. La carta di credito da utilizzare può essere fisica oppure si possono anche usare i sistemi di pagamento Apple Pay e Google Pay, oltre che controllare le proprie finanze. Il target dei clienti è chiaramente rappresentato dalla generazione Z, i Millennials che si trovano a loro agio con formule innovative del banking e non amano invece i metodi più tradizionali. Il tutto condito da una politica mirata all’ecosostenibilità (le carte fisiche sono realizzate in materiale di origine vegetale e riciclabile). “Per creare questa soluzione di light banking con logiche e strumenti di open banking, ben quattro realtà diverse hanno condiviso competenze e ambienti di lavoro: Bper Banca, Bibanca, che è la società prodotto del Gruppo attiva in ambito monetica e credito al consumo, la challenger bank Hype con la sua licenza ed i suoi processi di gestione della moneta elettronica, e Fabrick. Con questo progetto abbiamo introdotto in una banca “tradizionale” come Bper le opportunità più innovative che l’open banking può offrire nel panorama italiano. Ciò è stato possibile – spiega Diego Rossi, direttore generale di Bibanca – in virtù dell’apertura di Pietro Sella, Ceo di Sella Group, e di Paolo Zaccardi, Ceo di Fabrick, ai quali va il nostro ringraziamento per aver creduto nella possibilità di far sedere attorno allo stesso tavolo realtà che, al di fuori dello spirito dell’open banking, sarebbero considerate solo come competitor”.

I conti

L’innovazione, dunque, rimane al centro dei progetti di sviluppo dell’istituto presieduto da Mario Mariani. E lo dicono anche i numeri dei conti di Bibanca. L’ultima trimestrale approvata, al 30 settembre 2021, è stata chiusa con un utile netto di 16,5 milioni di euro, migliorando di oltre il 63% il risultato dell’anno precedente (10,1 milioni). Le erogazioni ammontano a 637 milioni di euro, con una crescita del 61% rispetto ai primi nove mesi del 2020, portando lo stock complessivo a 1,75 miliardi di euro (più 26% rispetto all’anno precedente). Il margine d’interesse è arrivato a quota 42,2 milioni (+15,2%), mentre quello di intermediazione tocca i 68,3 milioni di euro (+36,7%). L’utile lordo, infine, si attesta a 25,8 milioni di euro con una crescita del 72,8% rispetto a settembre 2020.

Da gennaio a oggi, inoltre, sono state assunte una quarantina di persone per implementare l’attività. “Quando nel 2016 la Banca di Sassari ha ceduto le filiali, abbiamo ricostruito il nostro business abbracciando i principi del credito responsabile e sostenibile anche per cercare di preservare i nostri clienti dalle crisi da sovra indebitamento”, dichiara ancora Diego Rossi. “Questo approccio ha fatto sì che oggi Bibanca sia pronta ad affrontare la sfida che il mercato le pone. Abbiamo calato principi come responsabiltà, trasparenza, Esg (Environmental, Social and Governance) nell’operatività quotidiana: le nostre carte sono fatte in pvc riciclato, il parco auto entro la fine del 2021 sarà per il 60% full electric, la sede della Direzione Generale a Sassari è alimentata da un impianto di 168 pannelli solari con un consumo del 100% dell’energia prodotta, i nostri agenti in attività finanziaria condividono le politiche di credito orientate alla prudenza e alla tutela del cliente, non ultimo, in Bibanca, il 60% dei capi è donna. Siamo orgogliosi dell’impegno con cui hanno lavorato le persone di Bibanca, questa trimestrale conferma che essere parte di un Gruppo bancario solido e lavorare con responsabilità conduce a importanti e soddisfacenti risultati”.

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