Ha disegnato manifesti, fumetti, locandine, copertine di dischi. È stato l'artista che ha ispirato Zerocalcare. In tanti lo considerano “il grafico militante”, testimone e protagonista dei movimenti musicali e controculturali di Roma. Cristiano Rea, artista capitolino scomparso il 12 marzo, è stato anche un collaboratore e amico dei Kenze Neke. La band di Siniscola si era affidata al disegnatore per le copertine di alcuni dischi.

La morte dell'artista ha suscitato grande commozione nell'Isola, dove il grafico aveva molti amici. In tanti l’hanno ricordato con post e disegni sui social. Era atteso anche per la presentazione del libro antologico “Pank”, pubblicato da Goodfellas quattro mesi fa, una monografia che racconta in modo esaustivo l'arte di Cristiano Rea.

L’omaggio di Zerocalcare

Zerocalcare, uno dei fumettisti più amati in Italia, firma una bellissima prefazione. Rende omaggio al grafico che ha ispirato i suoi lavori. «Io non so quando ho visto per la prima volta i manifesti di Cristiano Rea; ma so che quelli per me non erano i manifesti di Cristiano Rea. Erano quei poster riprodotti piccolissimi nel sedicesimo a colori di qualche libro sul punk a Roma. Li vedevo e pensavo che volevo essere capace a rifarli pure io. O a fare qualcosa che gli assomigliasse; quei bilanciamenti perfetti tra spazi bianchi e neri, quelle forme affilate degli spike o di un filo spinato, quello stile sintetico che non ha bisogno di costosi macchinari per la stampa: una fotocopiatrice in bianco e nero, una serigrafia a un colore solo, nient'altro. Un'ammirazione che mi portava a cercare altro, altri manifesti, altri disegni, altro materiale da saccheggiare», scrive Zerocalcare.

L'intervista di Federico Guglielmi

“Pank” contiene anche un'intervista ricca di curiosità e dettagli sulla vita e l'opera di Cristiano Crea. In un colloquio con il giornalista Federico Guglielmi, uno dei più noti critici musicali italiani, l'artista romano racconta i primi approcci con la grafica negli anni Settanta, i legami con la scena punk e new wave romana, l'impegno politico. «Erano gli anni degli indiani metropolitani – afferma Rea – dei frichettoni, dei cani sciolti, dei gruppettari, quindi parallelamente a noi quindicenni c'era tutto un mondo di gente che già si muoveva sul “lato selvaggio”, fuori dalla rigidità della politica ma pur sempre contigui al cosiddetto movimento. Noi eravamo soggetti non ancora identificati, e buona parte di questi “marginali” aderì alla scena punk italiana o quanto meno la fiancheggiò: basti pensare all'esperienza di Bologna e agli Skiantos. In quel periodo cominciai a teorizzare (“elucubrare”, forse è meglio) la mia personale via italiana al punk».

Le copertine dei dischi

“Pank” racconta le diverse fasi della vita artistica di Cristiano Rea: dall'epopea dell'Uonna Club (storico locale romano) ai centri sociali occupati. Il libro contiene anche una ricca selezione di fumetti, disegni e manifesti. Spazio anche alle copertine di dischi, comprese quelle di alcuni album dei Kenze Neke. La band di Siniscola era legata all'etichetta romana Gridalo Forte Records, la stessa che pubblicava i dischi di altre band della scena rock capitolina. Cristiano Rea disegnò le copertine di “Naralu de uve sese” e “Liberos, rispettatos, uguales”.

Cristiano Rea e la Sardegna

Il disegnatore romano approdò in Sardegna per la prima volta alla fine degli anni Ottanta, quando suonava la batteria nella formazione Roma K.O. Si esibì in un club di Siniscola. Il locale era gestito da Enzo Saporito, fondatore e leader dei Kenze Neke. «Era molto legato alla Sardegna – ricorda Fabio Carta, promoter ed ex manager della formazione baroniese – io l’ho conosciuto soltanto recentemente quando abbiamo pubblicato i dischi dei Kenze Neke sulle più importanti piattaforme digitali. Aveva anche disegnato le copertine di qualche singolo. Siamo molto dispiaciuti per la sua scomparsa. Adorava i Kenze Neke, che erano di casa nella scena romana dei primi anni Novanta. Ci sono tantissime locandine realizzate da Cristiano Rea in occasione dei concerti della band nella capitale».

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