Sardegna, allarme batteri in mare: da aprile 33 contaminazioni
L’esperto: «Fenomeni sempre più diffusi per via del riscaldamento dell’acqua»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sembra essere l’escherichia coli il nuovo nemico del mare sardo, a volte in abbinata con gli enterococchi, altro batterio che di norma popola l’intestino dei mammiferi e da lì salta in acqua attraverso i reflui. La conferma arriva dal report 2025 di Arpas, l’Agenzia regionale per l’ambiente che dalle 634 stazioni di rilevamento, sparse nell’Isola lungo i 2.400 chilometri di costa, misura i livelli di microrganismi a tutela della salute pubblica. L’ultima allerta è scattata ieri a Siniscola, davanti alla Torre di Santa Lucia.
Il caso della Baronia, in quel borghetto sul mare che tanto piace ai turisti, è la 33° contaminazione da aprile, mese in cui l’Arpas dà annualmente il via al monitoraggio delle acque di balneazione – così vengono definite –, secondo un calendario che si protrae sino a settembre.
La geografia della contaminazione non risparmia nessuna parte dell’Isola. Il primo allarme batterico del 2025 è scattato il 9 aprile a Stagnali, sull’isola di Caprera. E da lì, in ordine sparso, Stintino, Orosei e Santa Teresa di Gallura, ma anche diversi tratti di mare in Costa Smeralda, nel Comune di Arzachena. Campionamenti fuori norma pure a Cuglieri, Alghero e Bosa, sul lato opposto della Sardegna. E ancora: Capoterra, Quartu e Cagliari, sia al Poetto, tra l’ospedale Marino e l’Ottagono, che a Giorgino. E poi: Sassari, Badesi e Golfo Aranci.
L’articolo completo di Alessandra Carta su L’Unione Sarda oggi in edicola e sull’App Digital