Sia come pedoni che come automobilisti ogni giorno assistiamo sulle strade, urbane ed extraurbane, ad una sconcertante metamorfosi: normali cittadini, magari anche pacati e di mezza età, che una volta seduti al volante della loro auto si trasformano in piloti di Formula Uno.  I comportamenti da multare sono molteplici: dalla velocità ben oltre i limiti alla distanza di sicurezza non rispettata; dalla sosta selvaggia all’indifferenza di fronte alle strisce pedonali.

Ha fatto scalpore nelle ultime settimane l’incidente accaduto a Roma, in cui un’auto di grossa cilindrata che sfrecciava a più di centoventi km/h, si è scontrata con una Smart, uccidendo il bambino di cinque anni che era a bordo di quest’ultima con la madre e la sorellina. Si è poi scoperto che al volante della supercar vi era un giovane youtuber che, attraverso i video delle sue prodezze in auto, aveva un seguito di pubblico a cui, naturalmente, corrispondeva un introito in denaro. 
Tutti a gridare allo scandalo, ma in una società sempre più egoista e violenta anche le nostre strade rispecchiano la prepotenza dell’ego: diventano piste in cui correre per arrivare primi. Dove? Spesso al semaforo, che magari è pure rosso. Ma la pole position fa gola a molti. 

Intanto sulle strade italiane si muore ogni giorno (o si rimane invalidi) a causa degli incidenti stradali, che sono la prima causa di morte sotto i ventinove anni di età.
Così la soluzione partorita dal Governo è stata inasprire le sanzioni: «Dobbiamo adottare una politica di tolleranza zero nei confronti di chi guida sotto l’effetto dell’alcol o di droghe, con il ritiro immediato della patente fino a 20 giorni per il primo episodio e, in caso di recidiva, il ritiro della patente fino a 30 anni» ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, in un’intervista a Rtl.

Il Consiglio dei Ministri ha già approvato il disegno di legge sulla Sicurezza stradale,  che ora passerà al vaglio del Parlamento. Le altre misure prevedono la sospensione della patente per chi usa il telefono mentre guida. Mentre in caso di super multa per eccesso di velocità o per altre infrazioni che comportano la decurtazione dei punti, la patente verrà sospesa se si hanno già meno di 20 punti. Si prevedono anche norme a tutela dei ciclisti per evitare i sorpassi senza un metro e mezzo di spazio; per i monopattini, invece, sarà previsto l’obbligo di indossare il casco. Inoltre i mezzi a due ruote dovranno avere un codice identificativo ed essere coperti da assicurazione. I neopatentati, invece, non potranno guidare auto di grossa cilindrata per i primi tre anni.

Ci si chiede, però, se non sia il caso di lavorare sulla prevenzione più che sulle pene: il problema è sempre quello della mancanza di educazione al vivere in una comunità. Oggi, spesso, non solo i ragazzi ma anche gli adulti dimenticano di avere dei doveri, oltreché dei diritti. E questo succede anche in auto. 

Cagliari non brilla certo per senso civico degli automobilisti, visti i continui incidenti sulle strade più battute, dove spesso basterebbe accendere il cervello, oltre al motore dell’auto, per evitare le collisioni.

Sicuramente l’educazione stradale nelle scuole è fondamentale, magari anche con l’aiuto di chi sulle strade vede ogni giorno le conseguenze della prepotenza o della disattenzione al volante, come le forze dell’ordine e i sanitari del 118.

Ma per chi ha già assolto l’obbligo scolastico, e magari pensa di non aver bisogno di lezioni, basterebbe ricordare che stare alla guida di un mezzo vuol dire avere un’arma carica tra le mani.

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