Si terranno in forma privata a Londra i funerali di Gianluca Vialli.

Ieri un altro lutto, il quarto in pochi giorni, ha scioccato il mondo del calcio: la morte del centravanti della Samp dello scudetto e della Juve dell’ultima Champions, del dirigente della Nazionale italiana fresca campione d’Europa.

Vialli è stato stroncato a 58 anni da un tumore al pancreas con cui combatteva dal 2017, è morto nella clinica londinese in cui era ricoverato. Che la situazione stesse precipitando si era capito il 14 dicembre, quando ha annunciato di dover lasciare ogni incarico in azzurro per curarsi. «Ho deciso di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali presenti e futuri. L'obiettivo è quello di utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia», le sue ultime dichiarazioni pubbliche.

Anche mentre la malattia se lo portava via, lui pensava agli altri. Alle figlie che avrebbe voluto «portare all’altare». Ai genitori, diceva sempre di non voler morire prima di loro perché il pensiero di far star male i suoi cari lo distruggeva più della malattia che lo stava consumando. Girava con un maglione sotto la camicia, un modo – pensava – per evitare che gli altri si accorgessero di quel «compagno di vita di cui avrebbe voluto fare a meno» che gli stava togliendo peso.

La quarta scomparsa nel giro di tre settimane, dopo quelle di Mihajlovic, O’Neill e Pelé.

Una malattia subdola il tumore al pancreas, difficile da diagnosticare e ancor più difficile da curare. Solo l’8% sopravvive per 5 anni, ci piace pensare che lui ci sia riuscito perché il destino gli ha voluto dare il tempo di vivere – da capo delegazione della Nazionale – il trionfo agli Europei di calcio. Quella vittoria con la maglia azzurra che era l’unica cosa che gli mancava nella sua immensa carriera da calciatore. Per di più con l’amico di una vita in panchina, quel Roberto Mancini suo gemello del gol nella Samp che vinse lo scudetto e sfiorò la Coppa Campioni.

Grande il cordoglio del mondo del calcio. E non solo. Su tutti gli stadi italiani si osserverà un minuto di silenzio in occasione della 17esima giornata di campionato.

Per Vialli il messaggio di Gigi Riva («Campione di sport e di vita»), del suo compagno al Chelsea Gianfranco Zola («Ciao Luca, compagno di viaggio»), del Cagliari Calcio («Un esempio per sempre»). Anche Tommaso Giulini gli ha dedicato un messaggio sui suoi profili social: «Sempre col sorriso, i calzettoni abbassati, i polsini, il vezzo delle foto di squadra sempre inginocchiato invece che accosciato, le rovesciate e tanto altro. Grande Gianluca!».

(Unioneonline/L)

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