Dopo le dimissioni dell’intero cda della Juventus, a partire dal presidente Andrea Agnelli, è Gianluca Ferrero, commercialista, revisore, sindaco e amministratore di varie società, l'uomo che Exor, la holding della famiglia Agnelli che controlla il club bianconero, indicherà come nuovo presidente.

Si apre quindi una nuova era nella storia della Juventus. Ferrero - spiega Exor - possiede «una solida esperienza e le competenze tecniche necessarie, oltre a una genuina passione per la squadra», che lo rendono la persona più adeguata a ricoprire l'incarico. Exor comunicherà la lista completa dei candidati per il rinnovo del cda entro i termini di legge, cioè 25 giorni prima dell'assemblea del 18 gennaio.

Dalla scelta di Ferrero per la presidenza emerge l'intenzione di Exor di disegnare per la Juventus un consiglio forte, di profilo tecnico, in grado di affrontare tutti i temi legali e societari nei vari procedimenti aperti. Il nuovo direttore generale Maurizio Scanavino dovrebbe invece concentrarsi sulle scelte operative e gestionali.

Ferrero, nato a Torino nel 1963, laureato in Economia e Commercio nel 1988, è presidente del collegio sindacale di Fincantieri, Luigi Lavazza, Biotronik Italia, Praxi Intellectual Property, P. Fiduciaria, Emilio Lavazza Sapa, Gedi Gruppo Editoriale, Nuo e Lifenet. Ricopre la carica di sindaco effettivo in Fenera Holding. È vicepresidente del consiglio di amministrazione della Banca del Piemonte e componente del consiglio di amministrazione di Italia Independent Group, di Lol srl e di Pygar srl.

LE DIMISSIONI – Il terremoto in casa Juve è arrivato ieri in tarda serata al termine di una lunga riunione del cda straordinario convocato nel pomeriggio alla Continassa. Finisce così l'era di Agnelli, 12 anni alla guida della società, con nove scudetti consecutivi, altri trofei, due finali di Champions, un colpo clamoroso come l'ingaggio di Cristiano Ronaldo. E poi la parabola discendente con l'inchiesta sui bilanci, nel mirino dei magistrati, le “manovre stipendi” e le plusvalenze e le critiche della Consob. In tutto questo i conti in rosso, -253 milioni quest'anno dopo la perdita di 209 dell'esercizio precedente, e molto amaro anche sul campo con la squadra eliminata dalla Champions League già nella fase a gironi e lontanissima dalla capolista Napoli in campionato.

Nel club bianconero, sempre considerato un blocco granitico, è venuta meno la compattezza, dice a chiare lettere lo stesso Agnelli nella lettera aperta diffusa nel pieno del ciclone: «Quando la squadra non è compatta si presta il fianco agli avversari e questo può essere fatale. In quel momento - ha scritto il presidente bianconero - bisogna avere la lucidità e contenere i danni: stiamo affrontando un momento delicato societariamente e la compattezza è venuta meno. Meglio lasciare tutti insieme dando la possibilità ad una nuova formazione di ribaltare quella partita».

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata