«Questa decisione, oltre ad apparire ingiustificata dal punto di vista sportivo e sociale, sta generando un forte senso di frustrazione e di discriminazione tra i cittadini sardi, che vivono questo provvedimento come una penalizzazione territoriale». È quanto affermano i consiglieri comunali Alessandra Zedda e Ferdinando Secchi (Lega - Anima di Sardegna), in una lettera inviata alla Prefetta di Firenze Francesca Ferrandino. Ossia chi ha definito il provvedimento che vieta la trasferta ai residenti in Sardegna, che non possono acquistare un biglietto per la partita di domenica alle 15. Una decisione su cui il Cagliari Calcio ha presentato ricorso d'urgenza al Tar della Toscana.

«Non si comprende la disparità di trattamento rispetto ad altre tifoserie», segnalano Secchi e Zedda. «Basti pensare che, solo pochi giorni fa, oltre 5.000 tifosi bolognesi hanno potuto assistere senza restrizioni alla partita nello stesso stadio di Empoli». Un divieto che ha creato numerosi problemi ai sostenitori rossoblù che, da quando il 14 marzo era stata ufficializzata la data di Empoli-Cagliari, si erano organizzati la trasferta. «Sono tanti i tifosi che, pur impossibilitati a entrare allo stadio, dichiarano di voler essere comunque presenti a Empoli per sostenere la squadra, dando vita a una sorta di manifestazione spontanea, pacifica e simbolica».

A oggi, non ci sono motivazioni dettagliate del perché sia stata vietata la trasferta, se non generiche questioni di ordine pubblico. Ma «va inoltre sottolineato come la tifoseria cagliaritana si sia sempre distinta per correttezza e spirito di accoglienza», ricordano Zedda e Secchi. «Emblematico, in tal senso, l’episodio della gara d’andata: al termine della partita, nonostante la sconfitta, i tifosi rossoblù hanno ospitato quelli empolesi a pranzo in un clima di assoluta serenità».

Per questi motivi, i consiglieri chiedono alla Prefetta «di voler riconsiderare questa decisione, aprendo un confronto con la società Cagliari Calcio, con le istituzioni locali e nazionali, al fine di individuare una soluzione equilibrata e rispettosa dei diritti e delle esigenze della nostra comunità. La Sardegna non è solo un territorio: è un’identità, un modo di essere che si esprime anche attraverso l’attaccamento alla propria squadra. Impedire ai tifosi cagliaritani di sostenere il Cagliari in trasferta sarebbe una grave ingiustizia che rischia di alimentare un senso di isolamento non più tollerabile».

(Unioneonline/r.sp.)

© Riproduzione riservata