Questioni di ordine pubblico, divieto confermato: i tifosi del Cagliari non potranno entrare allo stadio in occasione di Empoli-Cagliari, partita cruciale in chiave salvezza in programma domenica 6 aprile alle 15 al Castellani. 

La decisione è arrivata al termine di una riunione in Prefettura a Firenze, presieduta dalla Prefetta Francesca Ferrandino, che si è conclusa con una fumata nera. 

Il club toscano non aveva messo in vendita i biglietti per la tifoseria rossoblù, trincerandosi dietro le «raccomandazioni contenute nella Determinazione dell’Osservatorio Nazionale del 25 marzo 2025, dove si suggerisce di non far avviare la vendita dei tagliandi» ai residenti in Sardegna, anche se in possesso di fidelity card. 

Una scelta che ha fatto montare la rabbia da questa parte del Tirreno. Reazioni indignate sono arrivate a partire dal presidente del Cagliari Tommaso Giulini, seguito dalla presidente della Regione Alessandra Todde, dal presidente del Consiglio regionale Piero Comandini e da altri esponenti politici, come Ugo Cappellacci e il coordinatore di Forza Italia per Cagliari, Alessandro Serra. Tutti hanno parlato di discriminazione inaccettabile

Una pressione che non è bastata a far cambiare idea a chi si occupa di sicurezza in Toscana: il divieto resta. 

Il popolo rossoblù non demorde. Se da una parte il Cagliari Fan Club fa sapere che la trasferta era programmata da tempo e che la decisione viene considerata insensata e che quindi «chiederemo un accesso agli atti per conoscere le reali motivazioni che hanno indotto a prendere questa insensata decisione e sulla scorta di quel che leggeremo muoveremo i nostri passi», dall’altra c’è chi a Empoli ci andrà lo stesso. E gira un invito, con un’immagine eloquente: maialetti da fare arrosto nei parcheggi del Castellani. «E sono invitati i tifosi dell’Empoli», si legge nell’annuncio della protesta che viene definita come «pacifica». 

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