Inaugurata a Palazzo Ruspoli di Nemi, Roma, la mostra fotografica "Dietro la maschera - Quando indossare una maschera non è folklore ma pura identità di appartenenza ad un popolo".

Organizzata dall'associazione culturale "Grazia Deledda" di Ciampino, insieme al Comune di Nemi e col patrocinio della Regione sarda e di quella del Lazio, l'esposizione è formata dagli scatti raccolti da "I disertori della vanga", un gruppo di fotografi del foto club Castelli romani, con un progetto nato nel 2014 con lo scopo di raccontare le tradizioni sarde e, in particolare, quelle della Barbagia.

Fabrizio Cimini e Carlo Andreani (foto inviata dal circolo "Grazia Deledda")
Fabrizio Cimini e Carlo Andreani (foto inviata dal circolo "Grazia Deledda")
Fabrizio Cimini e Carlo Andreani (foto inviata dal circolo "Grazia Deledda")

"Ogni anno siamo partiti per la Sardegna in occasione dei diversi carnevali sardi, iniziando da Mamoiada con i famosi 'Mamuthones e Issohadores' e proseguendo per Fonni, Lula, Orotelli, Ottana, Sorgono e Ula Tirso", ha spiegato al taglio del nastro, sabato scorso, il fotografo Carlo Andreani.

Uno scatto (foto inviata dal circolo "Grazia Deledda")
Uno scatto (foto inviata dal circolo "Grazia Deledda")
Uno scatto (foto inviata dal circolo "Grazia Deledda")

Ed è stata proprio la maschera ad attirare l'attenzione dei fotografi: "Il carnevale sardo, su Carrasegare - ha aggiunto Paolo Lolletti -, è uno degli ultimi avamposti contro lo svilimento delle leggende, dove osservare le loro maschere oggi è un privilegio ed entrare con la mente tra le loro cerimonie, capendone i significati, è pura fortuna. Il nostro scopo, come fotografi, è proprio quello di portare a più persone possibili le nostre conoscenze e sensazioni, con la speranza che vengano in futuro ampliate da chi ha la capacità di recepirle e comprenderle".

L'antropologo Roberto Libera (foto inviata dal circolo "Grazia Deledda")
L'antropologo Roberto Libera (foto inviata dal circolo "Grazia Deledda")
L'antropologo Roberto Libera (foto inviata dal circolo "Grazia Deledda")

All'inaugurazione ha partecipato anche l'antropologo Roberto Libera, che ripercorso il significato intrinseco della maschera che, da sempre, accompagna l'uomo e "nasconde e rivela" al tempo stesso la nostra identità.

(Unioneonline/s.s.)

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