In un primo tempo era «frastornato», ora è «determinato a chiarire» e dimostrare la sua innocenza Tomaso Cocco, il medico che dirigeva la Terapia del dolore al Binaghi arrestato mercoledì scorso assieme ad altre 30 persone nell’ambito dell’inchiesta della Dda per associazione di stampo mafioso.

Tuttavia il primario, interrogato oggi nel carcere di Uta dal gip di Cagliari, si è avvalso della facoltà di non rispondere proprio come Gabriella Murgia, ma a differenza dell’ex assessora non ha neanche rilasciato alcuna dichiarazione spontanea.

Cocco ha fatto scena muta. La motivazione è la stessa portata dal legale dell’ex assessora: «Non abbiamo ancora terminato di leggere tutti gli atti, oggi non era opportuno né pensabile che il mio assistito rispondesse al giudice, così come non ha rilasciato dichiarazioni spontanee. Nei prossimi giorni, letti tutti gli atti, avremo modo di chiarire la sua posizione», ha spiegato l’avvocatessa Rosaria Manconi, aggiungendo che il team legale valuterà anche una richiesta di attenuazione della misura cautelare.

«Il dottor Cocco – ha aggiunto Manconi – non solo si dichiara estraneo ai fatti e innocente, ma dopo un primo momento in cui era frastornato e preoccupato per essere finito in carcere, ora è determinato a chiarire nei dettagli tutte le posizioni che gli vengono contestate e sicuramente lo farà nei prossimi giorni, francamente oggi era troppo presto».

(Unioneonline/L)

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