Domani nella chiesa del Sacro Cuore Gesù, nel quartiere omonimo di Sassari, si apriranno le porte per accogliere amici e parenti di Davide Calvia, il pescatore 38enne vittima del naufragio del 12 aprile scorso nel Golfo dell’Asinara. La cerimonia funebre alle 15 quando la comunità si stringerà attorno ai familiari per l’ultimo saluto «a quel ragazzo solare, al fratello di tutti».

A ricordarlo con il suo sorriso e la sua chitarra la sorella, Nadia Calvia, che oggi avrebbe voluto condividere con lui le gioie del giorno del suo compleanno. «Oggi sarebbe stato un giorno felice, invece sarà il giorno del mio non compleanno senza te», ha scritto sulla sua pagina Facebook. Parole dove la nostalgia e i ricordi del fratello perduto, in circostanze tutte da chiarire, rivelano l’amarezza e la voglia di giustizia per quanto emerso dai primi riscontri della autopsia.

Non solo un tragico naufragio ma una trama da ricostruire passo per passo. Interrogativi a partire dal luogo in cui è stato lanciato l’sos il 12 aprile, tra Pozzo San Nicola e le ciminierie di Fiume Santo, la barca sparita dal porto di Porto Torres. Marco Palmieri, il legale della famiglia Calvia, attende che emergano nuovi sviluppi. Al vaglio degli inquirenti anche le telecamere di videosorveglianza nello scalo marittimo turritano, dove è stato rinvenuto uno scooter davanti gli Alti fondali. 

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