«La notizia ha sconcertato un po' tutti, soprattutto per la dinamica, però le situazioni le conosce solo chi le ha vissute». Il sindaco di Bultei, Daniele Arca, preferisce non entrare nel merito della vicenda di Gianpaolo Demartis, il 57enne originario della cittadina del Goceano nel nord Sardegna, ma da oltre trent'anni residente prima a Sassari e poi a Olbia, morto la sera di sabato 16 agosto dopo essere stato fermato con il taser dai carabinieri in un quartiere di Olbia. «Noi conosciamo bene la famiglia di origine di Gianpaolo, tutte persone di ottima morale, e anche lui è conosciuto come un ragazzo sveglio e intraprendente - dice Arca - I genitori sono morti da tempo e in paese sono rimasti solo alcuni famigliari, anche il fratello più piccolo ha lasciato Bultei per trasferirsi per lavoro. Aspettiamo anche noi per capire cosa sia successo. Non sappiamo se i funerali si svolgeranno a Bultei».

Forte spirito imprenditoriale e passione per la vita notturna e i locali: è questa la descrizione di Gianpaolo Demartis che emerge dai tanti che lo conoscevano e che hanno commentato l'accaduto sui social. 

Demartis aveva lasciato la sua Bultei per andare a Sassari a studiare Giurisprudenza. Poi i primi impieghi nel locali della movida sassarese frequentati da universitari e, infine, la gestione di alcuni locali tra i più conosciuti, come lo Scottisch Bar, la birreria Kaos e l'University Pub, fino ad avere, negli ultimi anni, un negozio di generi alimentari con prodotti tipici sardi in via Zanfarino, nel centro storico di Sassari.

Da alcuni mesi Gianpaolo Demartis si era trasferito a Olbia dal fratello più piccolo; da qui si muoveva per raggiungere la Costa Smeralda dove stava lavorando come giardiniere in una villa.

(Unioneonline)

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