Toccante messaggio dei colleghi di Francesca Deidda, attesa per l’autopsia
Dal call center dove lavorava la vittima, dal quale sono partite le indagini dopo la scomparsa della donna, un addio all’amica. Domani esperti al lavoro per capire quando e come sia stata uccisa«Ciao Francesca». Firmato: «I tuoi colleghi». Poche parole che accompagnano il delicato disegno acquerellato di un fiore con i petali tra il rosa e il cremisi.
Il messaggio è stato pubblicato oggi su una pagina dell’Unione Sarda dai dipendenti del call center Call2Net. Quello dove lavorava Francesca Deidda, la quarantaduenne di San Sperate scomparsa a maggio e i cui resti sono stati trovati molte settimane dopo all’interno di un borsone nascosto lungo la vecchia Orientale, vicino a San Priamo.
Le indagini sono partite da lì. Da quell’ufficio nel quale, un mese e mezzo fa, sono arrivate le dimissioni della donna. Improvvise e inaspettate. Troppo. Tanto che le colleghe si sono insospettite. E dopo la ricezione della comunicazione hanno provato a contattare Francesca. Le risposte dal suo telefono arrivavano solo via Whatsapp. Un’anomalia.
Così ecco il messaggio “trappola”. Una collega si è mostrata particolarmente preoccupata perché – ha scritto, mentendo – anche un’altra di loro si era dimessa, aggiungeva un nome, e chiedeva di capire se i fatti fossero collegati. Dal cellulare di quella che forse era già una vittima era arrivata una risposta del tipo: «Ah, mi dispiace, e come mai?».
Ed ecco la conferma dei sospetti: perché quel nome trascritto nel messaggio era inventato. Francesca l’avrebbe saputo, chi stava usando il suo telefono no.
Da qui l’inizio delle indagini ufficiali, con la denuncia di scomparsa presentata dal fratello di Francesca, Andrea Deidda. E l’arresto di colui che, secondo gli inquirenti, ha ucciso la donna: il marito Igor Sollai, 43 anni. Dalla sua cella continua a negare, professa la sua innocenza. Mentre i Ris hanno effettuato accurate analisi nella casa della coppia. E dopo il ritrovamento di abbondanti tracce di sangue sul divano, sono convinti che Francesca Deidda sia stata uccisa lì, per poi essere trasportata nel Sarrabus in auto.
Come è stata uccisa? E quando? A queste domande potrà dare una risposta l’autopsia che verrà effettuata domani: gli esami sono stati affidati dal Pm Marco Cocco al medico legale Roberto Demontis, che lavorerà affiancato da due superconsulenti incaricati dalla Procura, un entomologo e un antropologo forense. L’ipotesi emersa dalla Tac effettuata sul borsone è che la vittima sia stata colpita alla testa, nella zona frontale. Nessun segno di lama né di proiettili.
In attesa della verità degli esperti, resta i ricordo di una donna che di certo è stata barbaramente uccisa. «Un evento che ci ha profondamente colpiti», aggiungono i colleghi, «in questo momento di dolore, ci uniamo per ricordare il suo prezioso contributo professionale e umano alla nostra azienda. Il suo ricordo resterà sempre con noi».
Enrico Fresu