Dalla frazione organica dei rifiuti verrà prodotto biometano ed energia elettrica, e i cittadini non dovranno più supportare i miasmi provenienti dalla stazione di compostaggio di Macchiareddu.

Questa mattina, durante un Consiglio comunale straordinario, è stato presentato il progetto innovativo che manderà in pensione l'attuale sistema di smaltimento dell'umido.

Il progetto, portato avanti dal Cacip con il contributo di 12 milioni di euro provenienti dalla Regione, e sviluppato dal Politecnico di Milano e dall'Università di Trento, nelle prossime settimane verrà presentato agli uffici della Città metropolitana per avviare la fase della richiesta delle autorizzazioni.

I lavori potrebbero partire la prossima estate.

"L'intero processo di maturazione sarà anaerobico e avverrà in ambienti chiusi ermeticamente, quindi non ci saranno più miasmi - assicura l'ingegnere Daniele Ceccotti, uno dei progettisti -, l'umido verrà sottoposto a una prima fase di sanificazione a 55 gradi, che permetterà di eliminare tutti gli stafilococchi, dopo venticinque giorni subirà un altro trattamento a 70 gradi, per altre tre settimane. Questo procedimento darà la possibilità di produrre compost di alta qualità e, allo stesso tempo biogas, che verrà utilizzato per muovere una turbina capace di alimentare il medesimo impianto di compostaggio. In un secondo momento si produrrà anche biometano mediante processo di 'upgrading', con l'obiettivo di utilizzarlo come combustibile per i mezzi pubblici".
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