Si celebra oggi, in contemporanea in oltre 100 Paesi, la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete, giunta alla quindicesima edizione.

Al Safer Internet Day, come viene chiamato a livello internazionale, aderiscono anche le scuole sarde di tutte le province.

IN SARDEGNA - Grazie alla collaborazione tra la Polizia postale e il ministero dell'Istruzione, si sono svolti workshop sul tema del cyberbullismo negli istituti del Cagliaritano, Sassarese e Nuorese.

Per la provincia di Cagliari, gli agenti sono intervenuti al teatro comunale di Elmas per incontrare i ragazzi dell'istituto comprensivo statale "Mons. Saba"; nel pomeriggio, inoltre, porte aperte anche a genitori e insegnanti per discutere dei rischi del mondo del web che riguardano le violazioni della privacy, il caricamento su internet di contenuti non appropriati e anche del bullismo in Rete.

A Tortolì la Polizia di Nuoro, in collaborazione col Comune e l'Opsit, l'Osservatorio sulla sicurezza in internet, ha esposto ai cittadini i rischi che si corrono navigando. Il tema dell'incontro era "Creare, connettere, condividere il rispetto: una migliore connessione internet inizia da te".

I DATI - "Nel 2017 - ha spiegato Anna Maria Mazziotto, dirigente del compartimento della Polizia postale di Cagliari - solo in tema di contrasto alla pedofilia online è stata arretata una persona, e altre 12 sono state denunciate in stato di libertà. 1.514 i siti web monitorati, e, di questi, 8 sono stati inseriti in una black list in quanto contenenti materiale pedopornografico".

I NUMERI - "Giovani ambasciatori contro il cyberbullismo per un web sicuro... in tour..." è la campagna promossa dal Moige, il movimento italiano genitori diretta a creare il primo centro mobile contro il cyberbullismo, oltre all'istituzione di un numero verde e servizio sms dedicato, insieme a una rete di giovani ambasciatori nelle scuole.

Oggi, al ministero dell'Interno, sono state presentate le iniziative, com l'attivazione del centro mobile a Santa Maria a Vico, nel Casertano, dove una docente è stata aggredita da un minore, ma l'intero progetto coinvolte 18 regioni, oltre 50mila ragazzi, 100mila tra genitori e insegnanti.

Sempre più giovani, risulta dalla ricerca sul cyberbullismo, "rendono accessibile a tutti il materiale, inconsapevoli dei rischi e dei problemi di privacy che genera questo atto".

Un ragazzo su tre condivide sui social vari contenuti, rendendoli disponibili a tutti; nove su 10 usano il telefonino per i social, per l'accesso al web e, in pratica, per usi ricreativi; solo 2 su 10, invece, usano il computer o il tablet per studio e/o lavoro".

Nel 2017, secondo i dati della Polizia postale, sono stati 39 i minorenni denunciati, complessivamente, per i reati di diffusione di materiale pedopornografico, furto di identità digitale su social network, ingiuri, minacce e molestie, diffamazione online e stalking.

(Unioneonline/s.s.)

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