Soccorso in montagna, la proposta: «gli escursionisti imprudenti devono pagare»
La legge ferma in Consiglio regionale da 3 anni, a rilanciarla è il consigliere Salvatore CorriasPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un disegno di legge presentato tre anni fa e mai discusso torna oggi attuale. A rilanciarlo è il consigliere regionale del Pd ed ex sindaco di Baunei, Salvatore Corrias, che in un post su Facebook denuncia l’inerzia della politica sarda di fronte a un’emergenza crescente: quella degli interventi di soccorso ed elisoccorso nelle zone montane, impervie e ostili dell’Isola.
«La proposta di legge n. 341, depositata il primo luglio 2022, mirava a razionalizzare gli interventi di recupero e trasporto, ponendo al centro due obiettivi: responsabilizzare gli escursionisti e ridurre i costi a carico della collettività in caso di imprudenze o chiamate immotivate. Ma il testo, fermo in VI Commissione, non è mai stato discusso», scrive Corrias.
Il nodo della proposta, come ricorda il consigliere, sta nei commi 2 e 3 dell’articolo 2: chi chiede soccorso senza necessità di cure urgenti, o chi si mette in pericolo ignorando divieti, percorsi segnalati e regole di sicurezza, dovrebbe contribuire alle spese dell’intervento. Una quota di compartecipazione che escluderebbe, ovviamente, i casi di natura strettamente sanitaria.
«L’obiettivo – scrive l’ex sindaco – è indirizzare gli escursionisti verso comportamenti corretti e responsabili, rispettosi delle norme e dei limiti imposti dal territorio. Non è accettabile che il peso di interventi dovuti a imprudenze ricada interamente sulla collettività».
Il tema torna con forza dopo gli episodi delle ultime settimane, che hanno visto moltiplicarsi i casi di recuperi complessi in zone difficili da raggiungere, con uomini e mezzi costretti a operare per ore in condizioni estreme. Situazioni che mettono a dura prova i soccorritori e comportano costi elevati.
Per questo il consigliere invita cittadini e istituzioni a riaprire il dibattito su una legge rimasta «lettera morta», ma che oggi appare più che mai necessaria. «Conoscere l’opinione di tutti su questa proposta è fondamentale», conclude.