Niente ristori per fronteggiare i danni provocati dalla siccità, per gli allevatori di Capoterra: il Comune non ha proclamato per tempo lo stato di calamità e dalla Regione non arriverà neppure un euro. Nel lungo elenco dei Comuni che otterranno i risarcimenti non figura quello di Capoterra, una doccia fredda per i pochi pastori – alcuni dei quali possiedono diverse centinaia di pecore – che non potranno usufruire di alcun contributo per i mesi siccitosi del 2024. Emilio Arrais, proprietario di un gregge di oltre cento capi, spera che – dopo l’errore – l’amministrazione comunale corra ai ripari: «Abbiamo avuto un incontro con il sindaco, ci è stato promesso che il Comune è pronto a fare la propria parte. Quel contributo regionale per noi, dopo le difficoltà patite soprattutto nei mesi estivi, sarebbe stato una boccata di ossigeno. Gli allevatori a Capoterra, ormai, sono circa una decina, ma qualcuno arriva ad avere anche quasi quattrocento pecore: ci auguriamo arrivino presto i ristori promessi».

Critica la minoranza, che per voce dei consiglieri Francesco Dessì e Silvano Corda, invita il sindaco a trovare al più presto una soluzione. «Capoterra vanta una grande tradizione nel settore dell’allevamento», dice Dessì. «Sono ormai pochi i pastori rimasti: il Comune ha il dovere di difenderli in ogni modo, non presentare l’istanza a Laore per ottenere i ristori per la siccità è stato un grave errore». Corda, invece, chiede alla Giunta di aprire i cordoni della borsa e stanziare un contributo per gli allevatori: «Visto che non potranno usufruire del sostegno economico regionale è giusto che si attinga dai fondi di bilancio per aiutare i pastori, ciò non toglie che un’amministrazione comunale non può commettere errori così grossolani».

Gianluigi Marras, assessore all’Agricoltura, chiarisce la situazione: «Abbiamo proclamato lo stato di calamità l’11 settembre, ci sono altri comuni lasciati fuori dalla lista degli indennizzi. Stiamo cercando di capire – visto che l’emergenza è stata protratta dalla Regione sino alla fine dell’anno – se esiste la possibilità di ottenere comunque qualcosa. In ogni caso, non abbandoneremo i nostri pastori». Il sindaco, Beniamino Garau, apre alla possibilità dell’indennizzo attingendo dal bilancio comunale: «Agli inizi del prossimo anno ci sarà la possibilità di partecipare a un nuovo bando, nel frattempo ci stiamo attivando per mettere mano al bilancio e trovare delle risorse per poter aiutare i pastori, duramente colpiti dalla siccità».

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