"Abbiamo fatto di tutto per salvarlo", la morte di Tore Podda nel drammatico racconto del figlio

"Abbiamo fatto di tutto per salvarlo. L'ho soccorso, prima da solo, poi con i carabinieri, quindi con mio fratello. Non c'è stato nulla fare. Lui è andato via nella frazione di un secondo. Ucciso da un infarto".

Walter Podda, racconta i drammatici momenti vissuti nel deposito dei mezzi dell'autoscuola fondata dal padre Tore. "Io stavo sistemando un camion, lui aveva deciso di curare il suo orticello di pomodori. Qualche giorno prima, aveva tagliato un pò di erba. Ha così pensato di dare fuoco. Improvvisamente ho visto un fumo intensissimo. L'ho chiamato, non mi rispondeva. L'ho visto poi per terra. Ho cercato di soccorrerlo, l'ho trascinato per alcuni metri fuori dal pericolo. Sono arrivati due carabinieri, sono stati straordinari. Anche loro hanno tentato di salvarlo, con i massaggi cardiaci. E' arrivato anche mio fratello Alessandro, un mio cugino, Gianluigi, i vigili del fuoco, il 118. Voglio ringraziare tutti. Ma non c'è stato nulla da fare".

Il medico ha spiegato che Podda è rimasto vittima di un infarto. Nel 2001 era stato operato al cuore dal dottor Richy, il cardiochirurgo poi morto sui monti dei 7 fratelli mentre in elicottero rientrava da Roma con un cuore che doveva essere trapiantato a un paziente del Brotzu.

"Non dimenticheremo mai questi minuti. Quei carabinieri, giovani, si sono dati da fare nella speranza di quel miracolo che non c'è stato. Sono stati straordinari".

Anche Alessandro Podda racconta l'accaduto: "Nostro padre amava il suo lavoro, dopo i due mesi di chiusura con l'Autoscuola si doveva ripartire. Siamo rimasti senza la sua presenza. Faremo ancora di più, in ricordo di lui. Ringraziamo tutti quelli che ci sono stati vicini nei modi oggi possibili".

Tore Podda, 81 anni, fondatore della scuola di guida di Sinnai (50 anni fa), è stato più volte consigliere comunale, uomo prima del Pdl, poi di Forza Italia, e amico di Silvio Berlusconi.