Restano stabili le condizioni del 72enne ricoverato all’ospedale San Martino di Oristano, primo caso accertato in Sardegna nel 2025 di Febbre del Nilo Occidentale. L’uomo, residente in città e con patologie pregresse, è stato sottoposto a esami sierologici dopo un improvviso peggioramento delle condizioni di salute. La conferma del contagio è arrivata dal laboratorio dell’AOU di Cagliari.

Subito dopo la diagnosi, la Provincia di Oristano ha attivato il protocollo d’urgenza previsto dal Piano nazionale per la prevenzione delle Arbovirosi. All’alba di oggi è stato effettuato un trattamento adulticida in un raggio di 200 metri dal luogo sospetto di infezione, comprendente anche il parco urbano di viale Repubblica, frequentato da residenti e turisti. Sono stati inoltre intensificati i controlli larvali in tutto il territorio e programmati altri dieci interventi antialati, su richiesta del Comune e della Asl.

Nel frattempo, la Asl 5 chiarisce che non sono previste limitazioni alla raccolta di sangue. Le donazioni in provincia proseguono regolarmente grazie all’attivazione preventiva, già da giugno, dei test Nat (Nucleic Acid Test) su tutti i donatori. «Il sangue è sicuro, non ci sono rischi per chi riceve o per chi dona», spiega il direttore del Centro trasfusionale Mauro Murgia che invita la popolazione a non interrompere questo gesto di generosità, fondamentale anche in estate.

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