Eolico, presentata la legge di Pratobello: «Servirà per bloccare lo sfregio»
L’assemblea a Orgosolo: «Contro le installazioni servono vincoli efficaci»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La legge di Pratobello è scritta. E a presentare la proposta di iniziativa popolare è stato ieri il sindaco di Orgosolo Pasquale Mereu, nell'Aula consiliare del paese barbaricino.
Adesso i comitati di tutta l'Isola sono al lavoro per definire dettagli operativi, modifiche e integrazioni. L'obiettivo è fissare una serie di vincoli alle maxi pale e alle distese fotovoltaiche in arrivo sulle nostre terre e al largo dei nostri mari.
C'è poi la piazza. Il Popolo di Saccargia è pronto a mobilitarsi contro l'eolico un'altra volta, in forze: nella 389 (la Nuoro-Lanusei) o nella 131 Dcn, entro fine luglio, si svolgerà una grande manifestazione. Non è da escludere, tuttavia, che la località scelta possa essere proprio Pratobello, luogo dall'alto significato simbolico per via dei fatti del 1969: quella volta lo Stato fu costretto a battere in ritirata davanti all'opposizione non violenta della popolazione orgolese contro la realizzazione di un poligono militare. Ora si spera di lanciare a Roma segnali di malcontento contro un assalto senza precedenti, destinato a lasciare nell'Isola solo enormi ecomostri.
«Diteci qual è il massimo del nostro fabbisogno», è stato rilevato nel dibattito barbaricino, «perché 6.2 Gw non sono il tetto massimo, ma una base di partenza proiettata verso l'alto». Insomma, per sintetizzarla con le parole e i concetti del leader indipendentista Pier Franco Devias, «è in atto un'operazione per pareggiare le quote di energia pulita con quelle dell'inquinamento creato dalle fabbriche del Nord, distruggendo però il nostro territorio: noi lo impediremo con tutte le nostre forze, perché non siamo il tappetino dell'industria italiana».
La soluzione passa quindi dall'urbanistica. E deve decidere la Sardegna: lo Stato non deve incidere sul governo del territorio.
Lorenzo Piras
Inviato
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