Macomer, nessuna targa per ricordare il donatore dell’area in cui nacque l’edificio delle salesiane
L’erede della famiglia Albano: «Nessuna riconoscenza verso mio padre e mia nonna, né dal Comune né dall’istituto religioso»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Con un atto firmato in uno studio notarile romano, nel 1963, Salvatore Albano, storico industriale del formaggio, donò una importante area della storica Pineta Albano alle suore salesiane figlie di Maria Ausiliatrice, che operarono a Macomer fino a due anni fa. Una struttura educativa e sociale che affonda le sue radici in un gesto di generosità. Salvatore Albano in quell'atto di donazione chiese in cambio che il complesso portasse il nome della madre, Teresa Albano, benefattrice di Macomer. A distanza di sessant’anni, tuttavia, nessuna targa ne ricorda il gesto, nessuna memoria onora il nome di Teresa vedova Albano. Tutto è caduto nell'oblio, in maniera ingiusta.
Luoghi che oggi rimangono senza memoria, perchè sono stati disattesi gli accordi legati a quella donazione. "Né l’istituto religioso, né le amministrazioni comunali che si sono succedute in questi anni- dice Francesco Albano, erede della storica famiglia- sembrano aver mai sentito il dovere di preservare un atto di riconoscenza verso la mia nonna e mio padre, che tanto hanno dato alla città". Perchè tanta indifferenza per quella famiglia di benefattori? "Le suore- aggiunge Francesco Albano- non hanno mai rispettato gli accordi legati alla donazione, che prevedevano un uso preciso dell’area, mantenere una scuola e onorare la memoria di mia nonna Teresa, figura centrale nella storia di quel luogo. Da un punto di vista legale, si tratta di un’inadempienza su obblighi ben definiti. Ma sul piano morale è ancora più grave: non c’è mai stato un gesto simbolico, un riconoscimento, un segno di gratitudine verso chi ha donato con generosità e amore per Macomer. E questo mi ferisce doppiamente, perché alcuni dei miei ricordi più belli d’infanzia sono legati proprio a quel posto, al mio primo asilo, e alla dolcezza di suor Giulia, che ancora oggi mi riscalda il cuore. Vedere tutto questo cancellato è ingiusto, per la mia famiglia e per l’intera comunità". Un segnale panche per gli attuali amministratori comunali?