Nuova richiesta di archiviazione per il caso di Silvana Gandola, la pensionata piemontese scomparsa nel litorale di Aglientu e deceduta (i poveri resti della donna vennero ritrovati il 30 gennaio dell’anno scorso). La Procura di Tempio, per la seconda volta, ha concluso le indagini escludendo, almeno riguardo all’ipotesi dell’omicidio, il coinvolgimento di altre persone.

Silvana Gandola (78 anni, un deficit uditivo e un principio di Alzheimer) scompare il 28 marzo del 2021, mentre si trova con la badante nella zona della torre di Vignola (litorale di Aglientu). I resti dell’anziana donna saranno ritrovati da alcuni cacciatori.

Silvana Gandola e il luogo del ritrovamento (Archivio)
Silvana Gandola e il luogo del ritrovamento (Archivio)

Silvana Gandola e il luogo del ritrovamento (Archivio)

L’inchiesta per omicidio era stata aperta su ordine del gip di Tempio Marco Contu. Il giudice per le indagini preliminari aveva accolto le richieste della famiglia della pensionata.

La figlia dell’anziana donna, Laura Rizzi, aveva segnalato alla Procura, anche con diverse consulenze, i passaggi non chiari della ricostruzione della scomparsa e della morte della madre. Sono state segnalate incongruenze, per fare qualche esempio, sulla presenza di Silvana Gandola e della sua badante a Vignola la mattina del 28 marzo del 2021, su alcuni passaggi delle dichiarazioni della badante stessa e sulla presenza di altri soggetti, il cui ruolo non è stato mai chiarito.

La figlia della pensionata, assistita dall’avvocato Nicola Nettis, sta acquisendo gli atti del fascicolo ed è quasi certa una nuova opposizione alla archiviazione. 

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