Nuovo stadio di Cagliari, Massimo Zedda: «Una grande opportunità non solo sportiva»
Il sindaco dopo la firma dell'accordo di programma: il Comune si farà carico dei costi per la demolizione del Sant'EliaVideo di Andrea Artizzu
La presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, e il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, hanno firmato questo pomeriggio l'accordo di programma tra le parti per la realizzazione del nuovo stadio, che sorgerà al posto del vecchio Sant’Elia. «Si tratta di una grande opportunità», il commento del sindaco Zedda a margine dell’evento. «Non sarà solo un polo sportivo che ospiterà, oltre alla squadra del Cagliari, anche grandi eventi come, ci auguriamo, gli Europei di calcio 2032, ma è soprattutto una grande occasione di rigenerazione urbana e sociale del quartiere Sant'Elia. Qui stiamo già intervenendo con una serie di migliorie che spaziano dall’edilizia popolare alla mobilità».
Nel dettaglio, la Regione finanzierà il progetto con 50 milioni, il Comune si farà carico della demolizione dell'attuale impianto (10 milioni), mentre il privato che si aggiudicherà la gara dovrà farsi carico di ogni costo relativo alla realizzazione delle strutture alberghiere e ricettive, accessorie rispetto all’impianto sportivo ma funzionali al Piano economico finanziario (P.E.F.) dell’opera complessiva che verrà sottoposto alla vincolante approvazione del Ministero dell’Economia e delle finanze. «Il nuovo stadio è progettato e deve essere realizzato e gestito, in regime di concessione e in condizioni di equilibrio economico-finanziario, in conformità a quanto previsto dalla “Legge sull’impiantistica sportiva», aggiunge Zedda.
«Il nuovo accordo di programma si riferisce allo stesso progetto sottoscritto nel dicembre del 2023: l’unica modifica riguarda non lo stadio ma le aree esterne a esso dove le volumetrie originariamente previste, tra le quali un centro commerciale, non verranno realizzate», conclude il sindaco. Alessandra Todde, presidente della Regione Sardegna, ha aggiunto: «Quando abbiamo visto per la prima volta questo progetto non abbiamo pensato solo allo stadio: pensiamo a eventi nazionali e internazionali, col sogno degli Europei di calcio che interesserebbero tutti i sardi, e volevamo che fosse all’interno di un progetto più ampio».
(Unioneonline/r.sp.)