Penso che non dovremmo avere timore di avvicinarci alla conoscenza pur sapendo che in questo percorso incontreremmo tanti errori frutto della ricerca di nuove scoperte e di nuove teorie.

Del resto nella stessa catena evolutiva delle forme animali e vegetali proprio i difetti e non la perfezione sono stati e continuano ad essere il motore della evoluzione. La vita stessa è un continuo cambiamento. Il nostro software più complesso, il genoma umano, è pieno di imperfezioni. L’homo sapiens è il risultato di una serie di imperfezioni selezionate dal caso. Quindi di fronte alla conoscenza è illusorio pensare di conoscere tutto; è illusorio di fronte a tanta complessità ed incertezza pensare di essersi fatto una opinione completa, perfetta, definitiva, senza verifiche.

Il granduca Ferdinando II de' Medici e Leopoldo de' Medici fondarono a Firenze l'Accademia del Cimento nel 1657. L'Accademia che oggi chiameremmo dell'esperimento è stata la prima associazione scientifica a utilizzare il metodo sperimentale galileano in Europa. Il motto adottato dall'Accademia fu "Provando e riprovando". La sperimentazione era il punto cardinale della associazione soprattutto perché con essa si mettevano all’angolo le speculazioni. Furono creati strumenti di analisi da usare nei laboratori e si cercò di uniformare i metodi di misurazione usando appositi strumenti. L’accademia ebbe vita breve, ma gli esperimenti effettuati furono pubblicati nei "Saggi di naturali esperienze fatte nell'Accademia del Cimento" che divennero il manuale di laboratorio più usato nel Settecento. Il metodo sperimentale dunque è conosciuto nelle sue linee generali da 350 anni. Esso in sintesi implica un atteggiamento logico e rigoroso di fronte a tutti i problemi per raggiungere obbiettivi e tappe successive nel percorso della conoscenza.

Navigare in questo mare è quindi difficile e la conoscenza raggiunta molto spesso è solo il punto di partenza di un percorso più complesso. La conoscenza pertanto è un campo così complesso che è arduo pensare che ogni singolo possa farsi un'opinione personale completa. Nel metodo scientifico, infatti, non c'è posto per le speculazioni. La conoscenza è in sintesi frutto di un percorso di ricerca che modifica e perfeziona idee e risultati di studi precedenti. Talora, alla luce di nuove evidenze, di nuove scoperte, quanto sapevamo viene totalmente riscritto, rivisitato.

È quanto sta avvenendo nella biologia con il sequenziamento del DNA che ci sta facendo fare un salto da una medicina e da terapie valide per tutti gli ammalati ad una medicina personalizzata valida per ogni singolo paziente. Ma attenzione, tutti questi cambiamenti hanno bisogno costante di essere sottoposti a verifica per evitare che il caso ci faccia sembrare vero ciò che non è. Negli anni '50 non esistevano cure per le malattie delle coronarie. Un chirurgo suppose, senza alcuna base scientifica, che se avesse chiuso un’arteria che portava il sangue al torace, l’arteria mammaria interna, una maggiore quantità di sangue sarebbe arrivata al cuore e avrebbe migliorato la circolazione nelle coronarie ammalate. A 34 pazienti in anestesia generale, dopo apertura del torace, venne legata questa arteria. La gran parte di questi pazienti, per qualche mese, aveva riferito di star meglio, di non avere avuto crisi anginose. Altri ricercatori, invece, pensavano che la chiusura dell’arteria mammaria non potesse avere effetti sulla circolazione del sangue nelle coronarie. La verifica venne fatta su altri 17 pazienti. Tutti vennero sottoposti ad anestesia generale. Una metà effettuò l’intervento della legatura dell’arteria, all’altra metà venne fatta solamente una incisione della cute del torace simulando cosi l’intervento. Entrambi i pazienti, sia quelli sottoposti all’intervento che quelli nei quali esso era stato solamente simulato, riferirono per alcuni mesi miglioramenti clinici. Viviamo un’epoca nella quale l’accesso alla conoscenza è alla portata di tutti. Ma esso richiede basi di conoscenza importanti. Internet è una grande opportunità ma anche lo strumento più semplice per credere di potersi fare una opinione.

Antonio Barracca - Medico
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