Cagliari, la sfida di Massimo Zedda per la cultura: "Riprendiamo un percorso per festival ed eventi"

06 giugno 2024 alle 10:04aggiornato il 06 giugno 2024 alle 10:05

Rigenerare e valorizzare il patrimonio culturale, attraverso la riapertura degli spazi chiusi (i teatri, per esempio) e la (ri)creazione di festival, eventi e manifestazioni (anche di natura sportiva e convegnistica) di respiro nazionale e internazionale.

Cagliari che cresce è una sfida che per tutti e cinque i candidati sindaci passa anche dalla cultura. Per chi si candida alla guida di Palazzo Bacaredda non c’è, quindi, solo l’esigenza di riaprire l’Anfiteatro romano e restituirlo ai cagliaritani anche per la parte degli spettacoli. Né solo individuare uno spazio, una volta per tutte, che sia in grado di ospitare grandi eventi: oggi c’è la Fiera, ma si guarda al futuro palazzetto dello Sport e al nuovo stadio del Cagliari; qualcuno ipotizza anche la creazione di un’area adatta in via San Paolo, qualcun altro ha una visione diversa, ovvero di una città che esca dalla sola logica dei grandi eventi.

«Occorre riprendere un percorso virtuoso fatto di eventi, manifestazioni, festival che in passato hanno arricchito la città», dice Massimo Zedda (centrosinistra). Come? «Riprendo gli spazi chiusi, creando luoghi per ospitare artisti, installazioni d’arte in città. O ancora, la creazione dell’Accademia delle Belle arti in collaborazione con l’Accademia di Sassari, un museo della storia della città, un museo dell’immaginazione». «Renderemo più salda la collaborazione fra l’amministrazione pubblica e il mondo culturale, all’insegna di una visione partecipata», afferma Alessandra Zedda (centrodestra). «Il Regolamento comunale sarà integrato con la previsione di una pianificazione in cinque anni, in modo che Cagliari possa garantire un calendario di grandi eventi, che occupino più giorni con cadenze a tema mensili, arricchiti dal contributo delle associazioni culturali e anche degli esercizi economici».

«Vogliamo garantire il diritto all’espressione artistica a chi abita Cagliari e uscire dalla logica dei grandi eventi», dice Claudia Ortu (Cagliari popolare). «Per questo proponiamo di usare la Fiera Campionaria per “creare il CAoS” (ride) , il Centro delle Arti della Sardegna: un luogo per l’apprendimento, la produzione, la creazione e la fruizione dell’arte», aggiunge.

«Sul piano delle politiche culturali occorre sia creare in città uno spazio per i grandi eventi, sia valorizzare gli operatori culturali della città. Sul primo punto, riteniamo che l’area di San Paolo possa essere la zona migliore per una struttura dedicata ai grandi eventi per un pubblico di almeno 10 mila persone», spiega Emanuela Corda (Alternativa).

«Organizzeremo tutti gli anni, tra ottobre a dicembre, un grande evento internazionale, non necessariamente di natura musicale, che possa fungere da richiamo. Anche turistici nei mesi di bassa stagione», dice Giuseppe Farris (CiviCa2024).