L’eredità di “carta” di Emilio Lussu, la biblioteca e l’archivio
Il 4 dicembre incontro a CagliariPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
A 135 anni dalla nascita di Emilio Lussu (Armungia, 4 dicembre 1890) e in occasione del cinquantennale della morte (5 marzo 1975) si svolge giovedì 4 dicembre a Cagliari, alle 17, nella sede della Fondazione di Sardegna (via San Salvatore da Horta 2) una tavola rotonda che prende le mosse dalla biblioteca e dall’archivio del Cavaliere dei Rossomori. L'iniziativa è stata pensata e proposta da Giovanna Granata, docente di Bibliografia all’Università di Cagliari, che ha studiato la biblioteca del leader politico. Subito accolta da Monica Grossi, già Soprintendente archivistica regionale che, d'intesa con gli eredi, ha curato di recente (con tre archiviste) la tutela dei documenti lussiani. Coinvolto anche l’Istituto “Emilio e Joyce Lussu”. “
Gli interventi
All’incontro, moderato dal giornalista Sergio Nuvoli, intervengono, inoltre, lo storico Gian Luca Scroccu, il costituzionalista Gianmario Demuro e Enrico Fenu, funzionario della Sovrintendenza archivistica della Sardegna. Giuseppe Caboni, in rappresentanza dell’Istituto “Emilio e Joyce Lussu”, ripercorrerà l’esperienza del Collettivo Lussu (con Gian Giacomo Ortu, Lucia Delogu, Italo Birocchi, Antonio Solinas, Clara Ruju), e dell’Istituto sardo per la storia della Resistenza e dell'Autonomia. Caboni ricorderà anche le vicende vissute con Joyce e il percorso dei documenti lasciati da Emilio, a partire dal primo riordino delle carte, giunte da Roma, compiuto, cinquant’anni fa, da Giangiacomo Ortu: l'utilissimo iniziale Fondo archivistico Lussu. Sempre negli spazi della Fondazione di Sardegna è stata allestita una mostra, che comprende una selezione fotografica di immagini dell'autore di "Un anno sull'Altipiano", che potrà essere visitata sino al prossimo 10 dicembre.
Giovanna Granata, qual è l’obiettivo della tavola rotonda “Emilio Lussu: libri, carte, memoria”?
Vogliamo mettere in evidenza l’importanza della biblioteca e dell’archivio di Emilio Lussu come eredità “di carta”, memoria documentaria in grado di offrire una chiave fondamentale per conoscere e comprendere la sua figura”.
Archivio e biblioteca che cosa ci dicono?
L’archivio, di proprietà della famiglia, è stato dichiarato di interesse storico dalla Soprintendenza archivistica della Sardegna, che ne riconosce così il valore come fonte imprescindibile per ricostruire il percorso umano, intellettuale e politico di Lussu. La biblioteca è stata donata in vita dallo stesso Lussu alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Cagliari: un atto consapevole, con cui egli ha inteso affidare la propria raccolta a un’istituzione di alta formazione, destinandola alle generazioni future.
Quali novità scaturiscono sulla biografia lussiana?
Si tratta di un patrimonio significativo e ancora poco conosciuto, che restituisce le tracce della quotidianità del suo lavoro: letture, studi, scambi epistolari, materiali di preparazione agli scritti e appunti nati dalle sue riflessioni. Si tratta di un patrimonio che consente di seguire da vicino i momenti e i passaggi che hanno segnato le diverse fasi della sua vita e di cui offre testimonianze dirette, materiali e tangibili. Le carte d’archivio — documenti personali, agende e rubriche, corrispondenza, minute e redazioni successive di saggi e testi politici — costituiscono una fonte preziosa per comprendere l’evoluzione delle sue idee e il suo metodo di lavoro. Allo stesso modo, i volumi della biblioteca sono fondamentali non solo come testimonianza delle sue letture, ma anche come veri e propri “contenitori” di altri documenti: annotazioni a margine, dediche, segnalibri, ritagli di giornale che sono legati a fatti e momenti chiave della sua storia personale. Un archivio ‘vivo’, in cui ogni libro è una prova, una voce, una presenza.
Che cosa significa custodire e mantenere viva questa memoria di “carta”?
Significa preservare una forma di conoscenza diretta, autentica, non mediata. Ma non basta custodire: negli ultimi anni, sia l’archivio sia la biblioteca sono stati oggetto di interventi di valorizzazione che ne hanno ampliato le possibilità di consultazione e di conoscenza. La tavola rotonda intende sottolineare l’importanza di questo patrimonio, le sue caratteristiche e i suoi contenuti e, insieme, documentare il lavoro svolto per consentire a queste carte di continuare a parlare. Lussu rimane in dialogo con noi: la memoria documentaria è il luogo in cui la sua esperienza diventa patrimonio collettivo, accessibile e trasmissibile alle generazioni future.
