Sono tante le leggende sarde che hanno per protagonisti esseri fantastici legati al mondo agreste e pastorale (ad esempio Maskinganna, il satiro burlone delle campagne). Una di queste creature nate dall’immaginario popolare è Su Pascifera, al centro di tanti racconti suggestivi e a volte inquietanti che si narrano in molti paesi della Barbagia.

Su Pascifera, il custode dei boschi e della selvaggina – Secondo le storie che fanno parte del folklore locale, Su Pascifera (il cui nome deriverebbe dalla fusione del latino Pasco, “pascolare”, e Fera “fiera, animale”) è il custode dei boschi e si aggira per le selve per proteggerle da intrusi umani e boscaioli. Inoltre, secondo la tradizione, Su Pascifera è il protettore degli animali selvatici, che aiuta e difende quando vengono braccati dai cacciatori. 

Il nemico dei cacciatori sardi – Dei cacciatori, soprattutto quelli del Centro-Sardegna, Su Pascifera è un vero e proprio nemico giurato. Protettore di mufloni, cinghiali e altri animali considerati prede, sono tanti i racconti popolari di caccia che narrano di proiettili deviati, trappole scomparse e animali ormai braccati che riescono a fuggire all’ultimo dalla cattura. In tutti questi casi, dicono le antiche storie, ci sarebbe proprio l’intervento di Sa Pascifera. 

Su Pascifera nella tradizione popolare – Insomma, nella tradizione popolare Su Pascifera (che nella zona di Seui e Nurri è chiamato Su Straivera, mentre a Donori Su Vascifera) è una sorta di pastore invisibile e dalle fattezze quasi animalesche, che abita i boschi e che vive nascosto, sempre pronto a difendere la flora e la fauna dei boschi della Sardegna dall’intervento distruttore dell’uomo. 

(Unioneonline)

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