Come ogni fine ottobre, in tutta la Sardegna si celebra la notte de Is Animeddas, l’equivalente isolano della festa di Halloween. 

E sono tante le similitudini fra la tradizione sarda e quella anglosassone, soprattutto per quel che concerne le sfumature spaventose ed esoteriche.

In particolare, spiega il sito della Regione Sardegna Turismo, nella notte de Is Animeddas, «i regni della luce e delle tenebre si congiungono e permettono alle anime dei defunti, aperte le porte del Purgatorio, di far ritorno nei luoghi ai quali erano legati e di vagare tra i vivi. Tra le anime sospese primeggiano le janas raccontate nelle leggende popolari isolane e dalla tradizione orale. Sono piccoli spiriti in equilibrio tra terra e cielo, hanno voce suadente e bellezza incantatrice, fate o streghe a seconda dei luoghi dove sono evocate».

I nomi della ricorrenza, che ha origini antichissime, variano da provincia a provincia, da Comune a Comune: Is Animeddas, ma anche Su Mortu mortu, Is panixeddas, Su bene ‘e sas animas.

Il denominatore comune è il desiderio di fare festa, stare in compagnia, assaporare i piatti tipici della tradizione e regalare ai bambini una serata speciale, con dolci, scherzi e tanto, tanto divertimento.

(Unioneonline/l.f.)

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