Tra le leggende di Sardegna sono molte quelle che riguardano le domus de janas, ovvero le “case delle fate”, scavate nella roccia. E, tra queste ultime, una delle più note e imponenti è sicuramente la Pedra Mendalza (ovvero la “pietra che pulisce o ripara”), alle porte di Giave.

Si tratta, spiega il sito Sardegna Turismo, di «un blocco basaltico alto circa cento metri (...)  nell’affascinante paesaggio disegnato dai crateri vulcanici del Meilogu. Nel linguaggio geologico viene definito un neck, originatosi grazie a un processo iniziato forse due milioni di anni fa, a seguito di ostruzione e spegnimento di un vulcano. Col tempo, acqua e vento hanno pazientemente eroso il cono, mentre il “tappo” di magma interno si è solidificato, conservandosi fino alla forma attuale.

Un’imponente spettacolo naturale avvolto da tanti racconti figli del folklore. 

Ad esempio, si dice che di notte le fate che abitano la Pedra Mendalza si aggirino per i paesi vicini alla ricerca del “fuoco purificatore”.

Inoltre, si narra che la roccia contenga al suo interno tre forzieri magici: uno è pieno d’oro, l’altro pieno d’argento e il terzo popolato dalle micidiali muscas magheddas (o maceddas). Ovvero mostruose mosche che hanno il potere di devastare villaggi e raccolti.

(Unioneonline/l.f.)

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