L’Avvento – e più in generale l’inverno – in Sardegna sono sempre stati l’occasione per le famiglie di riunirsi. Un tempo lo si faceva davanti ai camini. E, al calore dei fuoco, gli anziani erano soliti raccontare storie e leggende antiche. Una delle tradizioni sarde vive ancora oggi in molti paesi dell’Isola grazie ai cosiddetti “Contos de Foghile”, i racconti del focolare.

Ecco i protagonisti delle storie più famose:

S'Accabadora – Era una donna che nei secoli passati si incaricava di praticare l’eutanasia ai malati senza più possibilità di essere curati, su richiesta dei familiari o della vittima stessa (QUI LA LEGGENDA)
S'Ammutadori – È uno spirito malvagio, una sorta di demone, che vive di notte e che si nutre del sonno dei malcapitati che ricevono la sua visita (QUI LA LEGGENDA)
Le Janas – Sono le fate, che secondo le antiche storie popolano ambienti ipogei scavati nella roccia, grotte artificiali e le pareti di pietra nuda dell’Isola (QUI LA LEGGENDA)
Sa Musca Macedda – È un insetto malefico e spietato, una “mosca macellaia” che protegge gli antichi tesori, come quelli custoditi nelle Domus de Janas (QUI LA LEGGENDA)
Le Panas – Sono gli spiriti senza pace delle donne morte al momento del parto. Nell’immaginario popolare sono anime ricoperte da un lenzuolo bianco macchiato di sangue (QUI LA LEGGENDA)
Maria Puntaoru o Palpaeccia – È un’altra delle tante streghe del folklore sardo. La sua leggenda nasce per spaventare i bimbi che si rifiutano di mangiare. Secondo ciò che si racconta Maria Puntaoru, detta anche Palpaeccia, si avvicina di notte ai piccoli che hanno fatto i capricci o si sono rifiutati di cenare per pungolare la loro pancia con uno spiedo. 

(Unioneonline)

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