Una giornata di memoria dedicata ai 19 giovani partigiani trucidati a Montemaggio dai fascisti 75 anni fa.

Ad organizzarla, il Circolo sardo "Peppino Mereu" di Siena.

Che così racconta la celebrazione e i motivi alla base dell'iniziativa: "Quei 19 giovani sono ancora con noi, nelle nostre coscienze, e nella volontà di trasmetterne le memoria. Li abbiamo ricordati nella Chiesa romanica di Badia a Isola, davanti a tanti ragazzi della scuola media, attenti e pieni di domande, accanto al luogo dove i loro corpi - 75 anni fa- furono sepolti in una fossa comune e quindi riesumati, ricomposti (portati a casa da padri e madri segnati per sempre), non lontano dalla casa contadina che diede loro ospitalità e che è diventata un centro di formazione alla pace e alla consapevolezza storica per i giovani".

Tra i relatori che si sono alternati sul palco, l'ex partigiano Guido Lisi ed Enrico Pieri, presidente dell'Associazione dei Martiri di Sant'Anna di Stazzema.

"Al pomeriggio - continuano i referenti del circolo - i giovani morti di Montemaggio hanno dialogato con tanti altri giovani partigiani d'Italia, soprattutto i sardi militari o emigrati che fecero parte della resistenza. Nel 75° del terribile 1944 si volevano far dialogare storie d'amore e di dolore, di giovinezza spezzata, ma anche di scelte fatte con coraggio e responsabilità, rivendicate con orgoglio".

Ancora: "In particolare abbiamo seguito le tracce nel cuore della storia familiare e poi pubblica di Gavino Cherchi, professore di liceo a Parma, militante della resistenza ucciso e buttato nel fiume dai nazisti, disperso, mai ritrovato, lo stesso 28 marzo dell'anno dopo".

A raccontane la storia, la nipote Gavina Cherchi, "destinata già dal nome a 'portare' la memoria del fratello di suo padre. Da questo impegno è nato a Ittireddu in Sardegna un centro di raccolta e studio delle storie delle persone. Si chiama: Ammentos. Archivio memorialistico della Sardegna".

(Unioneonline/l.f.)

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