Diventa un caso politico la sospensione della professoressa di Palermo "rea" di aver consentito ai propri studenti di paragonare, nel corso di una presentazione con alcune slide, le leggi razziali al decreto sicurezza targato Matteo Salvini.

In prima linea nel condannare il provvedimento nei confronti della docente, il Movimento 5 Stelle, alleato di governo della Lega.

M5S E PD ALL'ATTACCO - "Piacciono solo i cittadini indottrinati? Obbedienti e quindi incapaci di costruire un mondo migliore di quello che ereditano, di spingerci oltre i diritti già conquistati? La verità è un'altra. Noi lavoriamo tutti i giorni a scuola affinché gli studenti abbiano un pensiero critico, sviluppino ragionamenti indipendenti e soprattutto imparino a pensare con la propria testa. E il ministero della Lega cosa fa? Li censura. Un atto veramente grave e per questo il M5S ha depositato un'interrogazione", ha scritto su Facebook il deputato pentastellato Luigi Gallo, presidente della commissione Cultura della Camera.

Mobilitato anche il Partito democratico: "Chiediamo al Governo di attivarsi per l'immediata reintegrazione della professoressa e che in ogni scuola e ogni altro luogo del Paese sia garantita la libertà di espressione e il diritto di parola di tutti", scrive il segretario dem Nicola Zingaretti, che ha anche lanciato una petizione in solidarietà alla prof finita nella bufera.

LA PROF - Quest'ultima, Rosa Maria Dall'Aria, in servizio all'Iti Vittorio Emanuele III (ora sospesa per due settimane con stipendio dimezzato) spiega: "Era un lavoro per la scuola e un lavoro nel quale i ragazzi esprimevano le loro opinioni. Non mi aspettavo assolutamente questa ricaduta, non aveva nessuna finalità politica. Si trattava semplicemente di riflessioni emerse da una discussione fatta in classe, in cui le opinioni erano state diverse e dove non si è mai detto questa va bene quella non va bene".

Rosa Maria Dell'Aria, 63 anni (Ansa)
Rosa Maria Dell'Aria, 63 anni (Ansa)
Rosa Maria Dell'Aria, 63 anni (Ansa)

L'accusa nei confronti della Dall'Aria è di non aver vigilato né impedito ai ragazzi di presentare alcune slide dove si accostavano alcuni provvedimenti presi dal regime di Mussolini ad alcune norme contenute, appunto, nel Decreto Sicurezza predisposto dal ministero dell'Interno a guida leghista.

"Sono stati i ragazzi, in occasione di un lavoro sulla Giornata della Memoria, a elaborare un video con tema di fondo i diritti umani, in cui valutare se questi ultimi fossero oggi rispettati o non rispettati", aggiunge l'insegnante.

Secondo quanto si è appreso, la vicenda sarebbe arrivata all'attenzione delle autorità scolastiche dopo alcune segnalazioni sul web, raccolte, tra gli altri, anche dal sottosegretario ai Beni culturali (in quota Lega) Lucia Borgonzoni.

SALVINI - Dal canto proprio, il ministro Salvini si dice pronto a incontrare sia la prof che i suoi studenti: "Giovedì prossimo sarò a Palermo a testimoniare la lotta alla mafia e per onorare la memoria del giudice Falcone e dei caduti della strage di Capaci. Sono sicuro, e ne sarei felice, che ci sarà anche modo di incontrare la professoressa Dell'Aria, che mi auguro possa tornare quanto prima al suo lavoro a scuola, e gli studenti di quella scuola per spiegare cosa sto facendo per la sicurezza del mio Paese e la distanza abissale tra le mie idee e progetti e le leggi razziali del periodo fascista", le parole del vicepremier segretario della Lega.

(Unioneonline/l.f.)
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