"Attivare subito, con assoluta urgenza, un tavolo di confronto tra il Governo, le Regioni e le Province autonome".

Anche la Sardegna, assieme al Friuli Venezia Giulia, Veneto, Piemonte, Liguria, Sicilia, Abruzzo, Umbria e Province autonome di Trento e Bolzano, sottoscrive una richiesta di "confronto immediato" con il premier Giuseppe Conte in relazione alle ultime disposizioni in materia di coronavirus.

Il Dpcm emanato dal governo nella notte, che ha chiuso in sostanza la Lombardia e altre 14 province, ha gettato non poco scompiglio in tutta Italia, tra chi - residente al Sud - è tornato in fretta e furia a casa e chi sta ancora cercando di capire con esattezza quali sono le regole da rispettare all'interno e all'esterno delle zone rosse.

Intanto anche oggi, ha ribadito il governatore, è stata rivolta al governo la richiesta che vengano interrotti per 20 giorni i collegamenti con l'Isola. Ma il governo ha opposto nuovamente un netto diniego.

La richiesta, spiega il governatore in una nota, risponde all'esigenza di "meglio contrastare la diffusione del virus e prevenire una possibile eccessiva pressione sulle nostre strutture sanitarie. Ritengo tale misura assolutamente opportuna e non posso che rammaricarmi dell'esito negativo avuto".

L'ORDINANZA - La Regione intanto ha emanato un'ordinanza che stabilisce che chi fa ingresso nell'Isola e proviene "dalla Regione Lombardia e dalle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbanio-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia" dovrà osservare "la permanenza domiciliare con isolamento fiduciario, mantenendo lo stato di isolamento per 14 giorni".

Dovrà inoltre "comunicare tale circostanza al proprio medico di base o pediatra di libera scelta del servizio di sanità pubblica territorialmente competente". Ancora: osservare "il divieto di spostamenti e viaggi" e "rimanere raggiungibile per ogni eventuale attività di sorveglianza". E, in caso di sintomi "avvertire il medico di base o pediatra di libera scelta".

Nei porti e aeroporti dell'Isola i passeggeri provenienti dalle zone indicate sono tenuti a "dichiarare al personale addetto ai controlli attivati dalla Regione il domicilio nel quale osserveranno l'isolamento fiduciario per 14 giorni e un recapito di reperibilità". Per questo saranno chiamati a compilare un modulo con le generalità e la dichiarazione sull'osservanza di tutte le prescrizioni.

"L'esodo di un così elevato numero di persone provienienti dalle zone cosiddette rosse - si legge nell'ordinanza - potrebbe comportare l'ingresso incontrollato in Sardegna di soggetti a rischio di trasmissione del virus, con conseguente grave pregiudizio alla salute pubblica". C'è dunque l'"urgenza e indifferibilità di procedere all'adozione di misure straordinarie a tutela della salute dei cittadini sardi per la prevenzione e il contenimento della diffusione" del Covid-19.

"È un momento impegnativo per tutti - ha detto il governatore - ma la macchina regionale sta funzionando e con l'impegno di tutti otterremo i risultati che ci prefiggiamo".

L'ANCI: "SERVE L'OBBLIGO" - Bene l'ordinanza, ma con alcune correzioni. I sindaci della Sardegna rappresentati dall'Anci chiedono a Solinas alcune modifiche dell'ordinanza firmata questo pomeriggio.

Occorre, scrive il presidente Anci, Emiliano Deiana, "la quarantena obbligatoria per tutti coloro che entrano in Sardegna qualunque sia la loro provenienza (zona rossa, resto d'Italia, Europa o Extra Ue), la mappatura e quarantena obbligatoria per tutte le persone che a qualunque titolo siano entrate in Sardegna nei precedenti 14 giorni, prescrizioni sanitarie precise di comportamento per le persone che si spostano dalla Sardegna e vi fanno ritorno per motivi inderogabili di lavoro, il rafforzamento dei controlli, utilizzando tutte le tecnologie e creando idonee piattaforme digitali e incrociando i dati dei vettori marittimi e aerei, nei porti e negli aeroporti, il controllo assiduo per il rispetto della quarantena obbligatoria di tutte le forze di polizia coordinate dalle Prefetture, della polizia locale dei Comuni e del Corpo Forestale della Regione".

(Unioneonline/D)

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