L'invito ad approfondire arriva dal presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Sergio Brusaferro, che durante la conferenza stampa del 27 ottobre ha detto più volte al microfono: "Tutti i dati sono disponibili e pubblicati sul nostro sito". In effetti le pagine internet dell'Iss sono una miniera di informazioni che raccontano la pandemia da Covid, la sua evoluzione e, con lei, quella delle nostre vite. Numeri che restituiscono quel che è accaduto dal 9 gennaio 2020 giorno in cui "l'Oms ha dichiarato che le autorità sanitarie cinesi hanno individuato un nuovo ceppo di coronavirus mai identificato prima nell'uomo". Tra le tante pagine che compongono il rapporto aggiornato al 22 ottobre ce n'è una più tragica delle altre ed è quella dedicata alle "Caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all'infezione da Sars Cov- 2 in Italia". Il campione - che come detto è fermo al dato del 22 ottobre in attesa degli aggiornamenti dei prossimi giorni - è formato dalle 36.806 vittime. Grafici dettagliati riportano sesso, età e patologie di coloro che hanno perso la battaglia contro il virus. Si legge nella sezione dedicata ai dati demografici: "L'età media dei pazienti deceduti e positivi a SARS-CoV-2 è 80 anni (mediana 82, range 0-109, Range InterQuartile - IQR 74-88). Le donne sono 15.719 (42,7%). L'età mediana dei pazienti deceduti positivi a SARS-CoV-2 è più alta di 30 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l'infezione (età mediane: pazienti deceduti 82 anni - pazienti con infezione 52 anni). Le donne decedute dopo aver contratto infezione da SARS-CoV-2 hanno un'età più alta rispetto agli uomini (età mediane: donne 85 - uomini 79). La figura mostra l'andamento dell'età media dei pazienti deceduti positivi a SARS-CoV-2 per settimana di calendario, a partire dalla 3° settimana di febbraio 2020 (la data del primo decesso risale al 21 febbraio 2020). L'età media dei decessi settimanali è andata sostanzialmente aumentando fino agli 85 anni (1° settimana di luglio) per poi calare leggermente".

Fin dal principio, gli esperti dell'Iss hanno spiegato all'Italia che nella maggior parte dei casi, il Covid diventa fatale in presenza di altre patologie. In questo caso il campione esaminato è ridotto perché si rifà alle 4.738 persone di cui è stato possibile esaminare le cartelle cliniche.

"Il numero medio di patologie osservate in questa popolazione è di 3,5 (mediana 3, Deviazione Standard 2,0). Complessivamente, 168 pazienti (3,5% del campione) presentavano 0 patologie, 631 (13,3%) presentavano 1 patologia, 928 (19,6%) presentavano 2 patologie e 3011 (63,6%) presentavano 3 o più patologie. Prima del ricovero in ospedale, il 22% dei pazienti deceduti SARS-CoV-2 positivi seguiva una terapia con ACE-inibitori e il 14% una terapia con Sartani (bloccanti del recettore per l'angiotensina). Nelle donne (n=1780) il numero medio di patologie osservate è di 3,6 (mediana 3, Deviazione Standard 2,0); negli uomini (n=2958) il numero medio di patologie osservate è di 3,4 (mediana 3, Deviazione Standard 2,0)", scrivono i tecnici.

Ormai noti i segnali-spia della malattia: "I sintomi più comunemente osservati prima del ricovero nei pazienti deceduti positivi all'infezione da SARS-CoV-2. Febbre, dispnea e tosse rappresentano i sintomi più comuni. Meno frequenti sono diarrea e emottisi. Il 7,5% delle persone non presentava alcun sintomo al momento del ricovero".

Tra le complicanze annotate dai medici, quella più ricorrente è legata all'insufficienza respiratoria che è stata osservata "in questo campione nel 94,2% dei casi, seguita da danno renale acuto (23,3%), sovrainfezione (18,9%) e danno miocardico acuto (10,7%)".

Infine, un capitolo è dedicato ai giorni trascorsi dal momento del ricovero alla morte: "I tempi mediani (in giorni) che trascorrono dall'insorgenza dei sintomi al decesso (12 giorni), dall'insorgenza dei sintomi al ricovero in ospedale (5 giorni) e dal ricovero in ospedale al decesso (7 giorni). Il tempo intercorso dal ricovero in ospedale al decesso è di 6 giorni più lungo in coloro che sono stati trasferiti in rianimazione rispetto a quelli che non sono stati trasferiti (12 giorni contro 6 giorni)".
© Riproduzione riservata