"E come sto? Bene". Quel sorriso contagioso mentre intona pure lui il ritornello allargando le braccia e indicando la telecamera che lo immortala a tutto volume. Come un guanto di sfida. Un calcio alla sfortuna dopo la doppia rottura del crociato (allo stesso ginocchio!). Oltre alla faccia, il cuore, la grinta e la passione, dunque, Leonardo Pavoletti ci mette anche la voce. Al diavolo il destino, il dolore, la rabbia, la paura, persino le malelingue. È passata un'intera stagione, sembra l'altro ieri. "Ho comprato Pavoletti al Fantacalcio e si è rotto per sette mesi, e mi è andata di sfiga", canta Marco Cannas (in arte Zeep) che ha preso spunto dalla storia dell'attaccante del Cagliari per il suo nuovo brano. "E mo' chi lo ferma più", aggiusta il tiro, proprio sul finire del pezzo, il diretto interessato, che si presta volentieri all'iniziativa trasformando, da buon livornese, il suo calvario in una rivincita. Con quel pizzico di ironia che sdrammatizza e conquista. Perché il tono non sarà musicale o melodico come quello di chi canta, ma il messaggio è forte e chiarissimo. La canzone poi è orecchiabile ed è già diventata un tormentone in radio e sul web. "E sarebbe bello festeggiare i prossimi tre punti cantandola tutti insieme", scrive su Instagram il bomber.

Questo appena iniziato è, infatti, il quarto campionato con la maglia del Cagliari per l'attaccante che si è appena lasciato alle spalle il periodo più difficile della sua carriera (con due brutti infortuni in sette mesi appunto) e ha una voglia pazzesca di recuperare in campo il tempo perso tra ospedali e palestre. Stagione surreale. Il primo stop proprio nella gara d'esordio, alla Sardegna Arena contro il Brescia di Cellino. Inizialmente non sembrava un infortunio così grave, al punto che Pavoletti ha provato a forzare per qualche minuto per poi arrendersi e chiedere il cambio a una manciata di sospiri dall'intervallo. Gli esiti degli esami ai quali si è sottoposto due giorni dopo sono stati poi spietati: "Lesione del legamento crociato anteriore e del menisco esterno del ginocchio sinistro". Proprio lui, il capocannoniere rossoblù del torneo precedente con 16 reti (record personale) e tra i giocatori simbolo della squadra. Una notizia shock per il Cagliari, costretto a ributtarsi sul mercato alla ricerca di una nuova punta. L'arrivo in extremis del "Cholito" Simeone ha colmato il gap tecnico-tattico, ma l'attesa per il recupero del Pavo è sempre stato uno dei leitmotiv della stagione. Sino a quel maledetto giovedì di febbraio. Il secondo crack si è consumato quando l'attaccante del Cagliari già contava le ore che lo separavamo dal suo rientro in campo. Ed è successo nel modo più incredibile e paradossale, non in partita o in allenamento, ma in un ristorante, durante una cena con i compagni, organizzata da lui proprio per festeggiare il suo imminente ritorno. Lo stesso tipo di infortunio, lo stesso dolore, la stessa rabbia, la stessa paura. La stessa gamba! Ancora una volta, però, Pavoletti ha preso il destino di petto e ha ricominciato daccapo. Con la stessa determinazione. Lo stesso, estenuante, percorso.

"Vorrei giocare almeno un minuto prima che finisca il campionato. Un minuto, non chiedo di più", ripeteva a luglio quando iniziava a correre e scalciare e, nel frattempo, i compagni provavano a dare un senso al post lockdown. Un minuto per sentirsi vivo e trovare ulteriore carica per il campionato successivo. E di minuti ne sono arrivati due a San Siro contro il Milan, nel finale dell'ultima giornata di una stagione stregata. Nemmeno il tempo di inquadrare lo specchio della porta avversaria. Dettagli. "Sono felice", ha ammesso a fine gara rilanciando ufficialmente la sfida rossoblù, ma anche quella azzurra. Perché quando il ginocchio sinistro lo ha tradito per la prima volta, faceva parte, eccome, del giro della Nazionale di Mancini. E ora che si è ripreso il Cagliari, spera di fare altrettanto anche con l'Italia, giusto in tempo per gli Europei. La sfida è doppia, insomma. Anzi tripla. Perché a 31 anni (il 26 novembre saranno 32) Pavoletti vuole dimostrare di essere ancora un giocatore importante. Ora sta bene, morde il freno. Ancora deve ritrovare la condizione ideale, chiaramente, ma già negli scampoli di partita contro Lazio e Atalanta ha dimostrato di essere pronto. Nel frattempo canta, orgoglioso: "Ho comprato Pavoletti al Fantacalcio e si era rotto per sette mesi, e mo' chi lo ferma più". Il testo della canzone Fantacalcio (prodotta da Kaizèn e Kiko de Bidda, etichetta K Music) è un inno all'ottimismo. Anche per questo il giocatore del Cagliari si è lasciato subito coinvolgere nel progetto. "È nato tutto per caso", rivela il cantante Zeep, 27 anni, di Tortolì. "Un giorno ho messo su Instagram la strofa sul Fantacalcio, lui l'ha sentita tramite un amico in comune, si è incuriosito e si è deciso così di completare insieme la canzone in studio. Un'esperienza incredibile con un campione in tutti i sensi, non solo in campo". Il brano ha fatto subito il pieno di visualizzazioni su YouTube e Spotify. Uno segna, l'altro canta. Pavoletti e Zeep, la strana coppia che spopola. Ma per entrambi (forse) il meglio deve ancora venire.
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